Elevate le perdite idriche in Umbria: persa metà dell’acqua. Terni fa peggio di Perugia
In Umbria si perde quasi la metà (49,7 per cento)della quantità di acqua immessa nelle reti di distribuzione. E’ il dato che emerge dallo studio dell’Istat. In Umbria vengono immessi nelle reti 104,2 milioni di litri d’acqua, 333 litri per abitante al giorno. Per quanto riguarda le due principali città umbre, secondo i dati dell’Istat la situazione migliore è a Perugia dove viene perso il 36,6% dell’acqua immessa mentre a Terni il dato è del 43%. In Umbria, come in altre regioni italiane, aumentano le perdite idriche in distribuzione molte delle quali dovute alla inefficiente manutenzione delle reti. L’Umbria è una delle cinque regioni italiane dove si registrano, inoltre, importanti prelievi di acque minerali a fini di produzione. In testa c’è la Lombardia con circa 3,6 milioni di metri cubi prelevati, seguita da Piemonte (3,3), Veneto (2,5), Campania (2) e Umbria (quasi 1,3). Nel 2022, l’ 82,2% delle persone di 11 anni e più consuma in Italia almeno mezzo litro di acqua minerale al giorno, un valore che è cresciuto costantemente negli ultimi 10 anni. Il maggior consumo di acqua minerale si registra nel nord-ovest (86,3%) e nelle isole (84,5%). L’Umbria mantiene il primato nel consumo di acqua minerale: 91,4%. E’ ancora alto il numero delle famiglie che dichiarano di non fidarsi a bere l’acqua di rubinetto, quasi il 30%. Il focus dell’Istat rappresenta un approfondimento molto importante perché l’acqua e l’insieme dei servizi a essa correlati sono elementi indispensabili per la sostenibilità ambientale, il benessere dei cittadini e la crescita economica. Le politiche per la gestione sostenibile dell’acqua richiedono un monitoraggio continuo e capillare della risorsa. La salvaguardia delle risorse idriche e la gestione efficiente dei servizi idrici, considerati i cambiamenti climatici in corso, rappresentano una grande opportunità per rafforzare la resilienza del sistema idrico.