Procura della Repubblica ed Usl Umbria 1 insieme contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia e il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro della Usl Umbria 1 hanno siglato due protocolli d’intesa per la individuazione delle linee guida di intervento in materia di indagini per infortunio sul lavoro e le malattie professionali. I documenti sono stati sottoscritti mercoledì 3 aprile, presso la sede della Procura di Perugia, da Raffaele Cantone, procuratore della Repubblica di Perugia, Nicola Nardella, direttore generale dell’Usl Umbria 1, e Patrizia Bodo, responsabile f.f. del Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’Usl Umbria 1.
Il primo protocollo ha lo scopo di fornire indicazioni operative per garantire tempestività e uniformità dell’intervento, in particolare nell’immediatezza dei fatti nei casi di infortunio sul lavoro procedibili d’ufficio (lesioni personali gravi, gravissime o decesso), e per assicurare un adeguato coordinamento dell’intervento ai fini del rapido ed esaustivo accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità penali. Tali finalità si inseriscono nel più generale tema di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, di particolare rilevanza sociale stante la frequenza degli eventi in causa, in particolare nella Regione Umbria.
“Con questi due protocolli abbiamo regolamentato tutto l’iter d’interventi perché, soprattutto nella parte iniziale legata agli infortuni sul lavoro, è fondamentale la tecnica degli accertamenti e le modalità. Con questi documenti abbiamo reso più efficiente ed efficace la ricerca della responsabilità penale”, dichiara il procuratore Raffaele Cantone a margine della firma che, in relazione agli infortuni sul lavoro in Umbria, prosegue ricordando “che il tema è molto delicato”. “Per fortuna – conclude – i numeri degli infortuni sul lavoro in Umbria non sono fuori controllo ma è fondamentale tenere alta la guardia e quindi individuare gli strumenti migliori”.
“Questi protocolli sono nati dalla necessità di gestire al meglio anche l’azione penale – rimarca anche il direttore generale Nicola Nardella – perché nell’ambito degli incarichi della Ausl ci sono funzioni che sono specifiche, delegate dal procuratore della Repubblica, come quelle di Ufficiali di Polizia Giudiziaria. Quindi nell’infortunio l’accertamento che viene fatto nelle prime ore è un momento molto delicato, in cui intervengono tante figure che devono gestire in maniera armonica l’azione che sono chiamati a svolgere. Non da meno la gestione delle malattie professionali. Basta pensare, ad esempio, alla gestione dell’amianto e alla messa in sicurezza dei sistemi. Come Usl da questo punto di vista svolgiamo un ruolo importantissimo”.
I DATI INAIL – In Umbria nel 2023 (secondo i dati Inail pubblicati il 31 gennaio 2024) gli infortuni sul lavoro sono diminuiti del 5,8% (contro il 16,1% del dato nazionale) passando da 10.629 (8.241 nella provincia di Perugia e 2.388 in quella di Terni) del 2022 a 10.008 (rispettivamente 7.965 e 2.043) del 2023. Inverso l’andamento per i casi mortali che nel 2023 sono stati 25 (15 nella provincia di Perugia, 10 in quella di Terni) contro i 21 (rispettivamente 17 e 4) del 2022, chiudendo l’anno con un + 19%, mentre in italia sono passati da 1.091 a 1.041 (- 4,5%). Un notevole incremento lo hanno registrato anche le malattie professionali che sono state 2.993 nel 2022 contro le 3.757 del 2023: un + 25,5% contro la media italiana che è stata del 19,7%.
Sono diminuite le denunce d’infortunio sul posto di lavoro (- 8,5%) mentre sono aumentate quelle in itinere (+ 15,4%). Tra i vari comparti sono diminuite del 10,6% quelle legate all’industria e ai servizi mentre sono aumentate quelle dell’agricoltura (+ 15%) e per conto dello Stato (+ 8,9%).
Per quanto riguarda i casi mortali le denunce sono aumentate del 31,2% sul posto di lavoro mentre sono diminuite del 20% in itinere. Dei 25 morti del 2023 ben 21 sono stati registrati nel comparto dell’industria e dei servizi (registrando un + 10,5% rispetto al 2022) mentre 4 afferiscono all’agricoltura (+ 100%).