Ast, Morselli fa il punto su ordinativi, indotto e produzione. L’azienda: “Periodo delicato di ripresa, primi segnali incoraggianti”
“Voglio essere chiara. Se tornano delle tensioni, anche piccole e leggere, non avremmo mai più ordini. La credibilità dell’Ast, dopo il forte sciopero e il lungo negoziato, è legata ad un filo”. Ad affermarlo, nel corso della sua audizione in Commissione Industria, è l’ad di Terni, Lucia Morselli. Attualmente, rileva, “c’è una forte preoccupazione delle più grandi aziende del mondo che sono spaventatissime dal fatto che tensioni possano ritornare”. Il forte sciopero e il lungo negoziato, sottolinea Morselli, “sono stati una grande ferita per l’industria europea con un impatto diretto sul lavoro e sugli occupati in Europa”.
A causa dello sciopero e del lungo negoziato, l’amministratore delegato dell’Ast rivela che “sono state fermate linee di produzione delle più grandi aziende in Italia e in Europa”. Proprio per questo le grandi aziende italiane e europee hanno un forte timore che le tensioni possano tornare in futuro. Queste aziende, infatti, afferma Morselli, “preferiscono un acciaio meno sofisticato ma che arrivi”. “Ora – sottolinea – la nostra preoccupazione più grande è dimostrare al mercato che le difficoltà e i momenti di tensione sono finiti. L’accordo è applicato e si sta applicando per quanto riguardo l’integrativo. Le tensioni sono passate”. Per l’ad di Ast è necessario “ridare credibilità commerciale e di marketing a questa azienda. Se ci perdiamo dietro a piccole tensioni o richieste, se non riusciamo a superare queste tensioni o richieste, ci giochiamo l’acciaieria. Penso che nei prossimi 2-3 mesi dobbiamo superare qualsiasi posizioni individuali”.
Morselli ha detto anche che l’azienda sta “recuperando le quote di mercato e gli ordini cancellati quando l’azienda era chiusa e che “prevediamo di tornare ad aprile” a un livello di produzione tale che alla fine dell’anno si arrivi a un milione di tonnellate. “Entro metà anno prossimo – ha aggiunto – sarà completato il trasferimento della linea di produzione da Torino a Terni”.
Rispondendo a una domanda del presidente della commissione, Massimo Mucchetti, ha parlato sui costi dell’energia.
“C’è un grande problema legato all’elettricità – ha detto l’ad – se a dicembre non verrà esteso lo sconto sul costo dell’energia per i grandi consumatori come chimici, carta e acciaierie, saranno grossi guai”. Morselli ha spiegato che: “Noi ora paghiamo 120 milioni di euro l’anno, più del costo del lavoro, se non ci fosse lo sconto questa spesa aumenterebbe di 20 milioni l’anno”.
Parlando dell’indotto Lucia Morselli ha affermato che “ad oggi la situazione delle aziende che operano nell’indotto è di cooperazione, ottimo rapporto commerciale, totale e rinnovata trasparenza nei rapporti. Abbiamo preso l’abitudine a fare le gare Questo è stato accolto in modo molto positivo dai fornitori, che hanno più consapevolezza di quanto l’acciaieria abbia bisogno professionalità. Ad ora non abbiamo notizie di difficoltà create nell’indotto”.
A seguito dell’audizione l’Acciai Speciali Terni ha diffuso una nota in cui fa il punto della situazione. L’azienda ricorda che “Ast è oggi il secondo produttore di acciai speciali d’Europa, e produce il 50% dell’acciaio inox (cioè inossidabile) italiano. Un gruppo industriale leader per le innovazioni tecnologiche e produttive, per il rigoroso controllo della qualità, per i risultati della ricerca metallurgica, per l’accurata assistenza tecnica ai clienti. Grazie a questo profilo siamo i fornitori dei principali gruppi automobilistici e manifatturieri, con loro grande soddisfazione”.
“Ast – continua la nota – realizza un prodotto di elevata qualità, che si inserisce a pieno titolo nella filiera del Made in Italy: laminati piani di acciaio inossidabile destinati principalmente al settore alimentare, agli elettrodomestici, all’edilizia, ai casalinghi, alla produzione ed utilizzazione di energia, ai trasporti, all’industria di base, a quella meccanica e siderurgica. Essere capaci di produrre la giusta qualità è fondamentale per assicurare il mix corretto di resistenza meccanica, resistenza alla corrosione, igiene e aspetto. Queste capacità sono parte integrante della storia di Ast ,del suo patrimonio umano e tecnologico. Un adeguato recupero di efficienza e affidabilità, una maggiore attenzione alla qualità e una certezza di continuità operativa permetteranno di scalare in poco tempo la classifica dei produttori e candidarsi a diventare i primi fornitori in Europa. Le nostre ambizioni sono chiare e non le nascondiamo”.
“In cinque anni – aggiunge l’azienda – l’ Acciaierie Speciali Terni ha accumulato perdite per circa un miliardo, e oggi il primo obiettivo resta quello di riportare l’azienda entro i binari della profittabilità. Il traguardo immediato non è tanto la crescita del fatturato, a condizione che si mantengano le attuali quote di mercato. Lo sforzo che viene richiesto a tutta l’azienda è di tornare rapidamente alla profittabilità per essere in grado di fare nuovi e importanti investimenti”.
“Sono gli obiettivi – dice Ast – che abbiamo prefissato nell’accordo sindacale siglato lo scorso 3 dicembre e approvato grazie ad un’ampia maggioranza dei lavoratori. Accordo che prevede una riorganizzazione operativa significativa, il mantenimento di livelli produttivi concorrenziali, nonché investimenti capaci di aumentare produzione e competitività. Il trasferimento della linea di lavorazione a freddo da Torino a Terni va esattamente in questa direzione e determinerà una crescita della capacità produttiva superiore al 20%”.
“Sono obiettivi importanti – continua l’Acciai Speciali Terni – non solo per l’azienda, ma anche per il territorio, con cui AST ha un legale indissolubile. Le Acciaierie di Terni incidono per il 20% sul Pil della Regione Umbria, e per il 40% sugli scambi commerciali della Regione verso l’estero. L’azienda vuole crescere insieme al territorio, e creare un nuovo rapporto sinergico affinché non sia solo AST una risorsa per il territorio, ma sia anche il territorio un’opportunità di crescita per AST”.
“Dobbiamo ricostruire – dice l’azienda – un rapporto che si basi su una collaborazione forte, trasparente e capace di guardare al futuro. Stiamo dialogando in maniera proficua con le aziende fornitrici del territorio per rafforzare legami e collaborazioni, puntando a definire insieme obiettivi di crescita e di sviluppo, nella tutela e nel rispetto dei diritti delle parti. Ora ci aspetta un periodo molto delicato per il rilancio. Dobbiamo lavorare – conclude l’Ast – per consolidare i rapporti commerciali esistenti e aggredire nuovi mercati, tutto questo anche grazie all’aiuto di una rete commerciale importante, come quella garantita dalla Thyssenkrupp. I primi segnali sono incoraggianti e ci inducono a pensare di avere intrapreso la strada giusta”.