Bastia Umbra, zio orco a processo: nipotina undicenne costretta a subire violenza sessuale e minacce

Per la Procura della Repubblica di Perugia il processo va fatto subito e chiede il rito immediato. Le prove sarebbero schiaccianti, gli elementi raccolti dai carabinieri sono così tanti da chiudere le indagini in pochi mesi e mandare a processo lo zio pedofilo. Per il 48enne di Bastia Umbra, di origine romena, arrestato sei mesi fa, rinchiuso nel carcere perugino di Capanne, si annuncia un processo severo. L’accusa nei suoi confronti è terribile: aver violentato per anni la nipote undicenne.  Una brutta storia caratterizzata da violenza e minacce, con una bambina costretta a subire violenze sessuali dallo zio. Un vero e proprio orco che minacciava la piccola se avesse raccontato la storia a qualcuno. La bimba per cinque anni è stata silenziosa, ha sopportato violenze e abusi. I periti nominati dalla Procura hanno trovato il Dna dell’uomo sugli indumenti della vittima. Il profilo genetico della bambina è stato trovato in diversi oggetti sequestrati a casa del quarantottenne. Altre prove schiaccianti sarebbero arrivate dal cellulare dell’uomo e da altri supporti informatici. Avrebbe provato anche a rassettare e ripulire il cellulare da messaggi agghiaccianti inviati alla nipotina per costringerla al silenzio.  I carabinieri della Compagnia di Assisi hanno sequestrato materiale pedopornografico raccapricciante. Una violenza mostruosa che si è consumata in una abitazione di Bastia Umbra dove l’orco e la vittima risiedevano.