DE GASPERI IL COSTRUTTORE

E’ da qualche tempo che in sede storiografica si sta rivalutando la prima repubblica ( si vedano i lavori di Stefano Passigli e di Simona Colarizi ) cercando di superare il giudizio sbrigativo, se non proprio liquidatore , di certa pubblicistica.  Ora ci pensa Antonio Polito con il suo lavoro su De Gasperi, intitolato ” Il costruttore”, recentemente pubblicato da Mondadori, a porre nella giusta luce gli anni dopo la seconda guerra mondiale, che posero le basi della repubblica e ridettero all’ Italia dignità internazionale dopo il buio  del fascismo e della guerra. Polito indagando con precisione e accuratezza la figura del leader trentino e la sua formazione culturale, che trova ispirazione  nella sua profonda fede, dà a De Gasperi  quanto gli deve la storia italiana, risarcendolo in qualche modo di quanto troppo disattentamente è stato sepolto nella memoria degli italiani. Non a caso l’autore nota come ” l’eccezionalità della sua vicenda….non è diventata memoria comune, al pari di quanto invece accaduto ai grandi europei coevi”. L’attività politica di De Gasperi, prima a difendere l’idea nazionale nel parlamento austroungarico distinguendo la “nazione” dallo “stato nazionale”, poi nel parlamento italiano del dopo la prima guerra mondiale quale leader del Partito Popolare di don Sturzo, poi dal 1944  leader e fondatore della Democrazia Cristiana dopo la parentesi degli anni del fascismo , quando fu costretto a rifugiarsi in Vaticano come bibliotecario, ed infine come Presidente del Consiglio della Repubblica italiana. Furono gli anni della costruzione della democrazia italiana e della ricostruzione del paese, gli anni  del cosiddetto boom economico, che fecero di un paese prevalentemente agricolo uno dei sette paesi più industrializzati del mondo. Polito non trascura niente della personalità dello statista trentino. Non nasconde anche le amarezze che costellarono la sua vita, come la rottura con Pio XII in occasione delle amministrative di Roma. Fu la cosiddetta operazione Sturzo che, proprio per la resistenza di De Gasperi, fallì. Ma De Gasperi, uomo di centro, con una cultura decisamente liberale in economia era pienamente cosciente che “accanto a quella che fu detta democrazia formale bisogna costruire la democrazia sostanziale, riformando la struttura sociale”. E’ infatti da questa premessa che nascono le riforme del centrismo degasperiano: la riforma agraria, il piano casa, la costituzione della Cassa del Mezzogiorno, tanto da poter affermare che il Sud d’Italia ha avuto la maggiore attenzione proprio dal capo del governo più settentrionale, che ha avuto il paese. Ripensare quindi quegli anni con attenzione di storici non velata da pregiudizi ideologici, forse è anche il modo per dare conto del contributo dato al paese dal cattolicesimo democratico e riscoprire anche il valore più alto della politica. Non a caso sono ottanta anni dalla fondazione della Democrazia Cristiana ed è questa l’occasione migliore per ricordare insieme al suo fondatore quanto quel partito ha significato, con le sue luci e le sue ombre, per la politica italiana. Basta  ripensare al monito, che in proposito dette De Gasperi: ” il politico pensa alle prossime elezioni, lo statista alle future generazioni. ”

Il libraio

Antonio Polito, ” Il costruttore”, Mondadori, Milano, 2024   pp. 195    Euro 19,00