Sanità Umbria, disagi e distanze per una visita: la Tesei promette più “prossimità”

Non solo liste di attesa interminabili ma anche disagi per una visita da fare in centri distanti dal luogo di residenza. Un viavai incomprensibile soprattutto per persone di una certa età costrette a fare decine, qualche volta anche un centinaio, di chilometri per ottenere un diritto. Sono due delle maggiori criticità denunciate in questi anni da numerosi pazienti umbri. Di fronte a tanti e tali disagi la Regione prova a porre rimedio a una situazione incresciosa. Lo ha fatto oggi a Palazzo Donini, alla presenza della governatrice Tesei e dei vertici tecnici della Sanità e delle Aziende sanitarie. E’ stato confermato, si legge in una nota, l’impegno della Regione Umbria a mantenere il principio di prossimità per i fragili e gli under 65, “ai quali viene assegnata l’erogazione della prestazione nel proprio distretto di residenza, salvo diverso accordo con il cittadino, nonostante questo possa influire negativamente sulla tempistica delle liste di attesa”. Per le altre categorie di pazienti, sostiene sempre la Regione, è stato sottolineato che, dopo i piani di smaltimento delle liste d’attesa degli ultimi due anni, rispetto al pre-Covid, oggi la mobilità tra distretti sia contenuta in un +2% dei casi. Analizzando i dati, fanno sapere da Palazzo Donini, emerge che sono diminuiti sia i residenti di Narni-Amelia (-35%) che eseguono prestazioni ad Orvieto che quelli di Orvieto (-59%) al Trasimeno. Si registra, invece, un interscambio di utenza tra Terni e Spoleto in entrambi i versi, a dimostrazione – sostengono i vertici regionali – “anche di un sistema sanitario che, specialmente in prossimità territoriale, è in grado di connettersi secondo tipologia di prestazione e specializzazione richiesta”. Criticità “maggiore”, sulla quale la Tesei ha dato mandato di intervenire, per la Valnerina, in cui si registra un calo degli utenti che eseguono prestazioni nel proprio distretto di residenza. Quanto ai dati generali, le prestazioni in lista di attesa rimangono costanti con quelli di inizio mese (circa 44 mila), ma residuano da erogare solo 3.300 richieste prima del 6 maggio 2024, a testimonianza – afferma la Tesei – “di una sempre maggiore velocità di smaltimento delle richieste dei cittadini”. In “continuo miglioramento”, affermano i vertici umbri, la percentuale del rispetto dei tempi prescritti dal medico per le prestazioni e dei tempi di attesa quando questi non vengono rispettati (ad esempio 0,49 giorni per le urgenze a 3 giorni e 3,66 giorni per le richieste cosiddette differite a 60 giorni).