Terni, trova “tesoro archeologico” del padre morto e lo restituisce
Ha trovato tra gli effetti del padre morto 28 oggetti in bronzo e ceramiche di arte etrusco-meridionale, etrusco-corinzia ed etrusco-falisca, la produzione dei quali è stata collocata tra l’ottavo e il terzo secolo avanti Cristo. Subito dopo ha avvertito la Soprintendenza alla quale sono stati ora consegnati dai carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale. Il valore economico complessivo è stato quantificato in circa 30 mila euro. In particolare, i carabinieri del Nucleo di Perugia hanno eseguito una confisca disposta dall’Autorità giudiziaria di Terni. Il provvedimento, riferisce l’Arma, è stato adottato in seguito a una “spontanea comunicazione” inviata alla Soprintendenza umbra da un cittadino ternano. Questo, riordinando gli effetti personali del padre scomparso, aveva avuto la sorpresa di trovare all’interno di una cassa che era nella cantina di casa quello che è considerato un piccolo “tesoro archeologico” del quale nessuno dei familiari sapeva. Intuendo l’interesse storico degli oggetti, ha avvertito la Soprintendenza di Perugia la quale ha informato i “carabinieri dell’arte”. All’esito delle verifiche anche attraverso la consultazione della banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, è stato accertato che, nonostante i manufatti non fossero censiti come beni da ricercare, in difetto di valida e inequivocabile documentazione comprovante la lecita detenzione, per legge sono da considerarsi proprietà dello Stato.