Con le elezioni arriva il commissario per il Trasimeno: 5 anni di scaricabarile

Alla fine il governo ha deciso la sterzata: Nicola Dell’Acqua, già commissario nazionale per la siccità, sarà il commissario straordinario che si occuperà del lago Trasimeno. Una decisione che risente molto della prossima campagna elettorale quando si eleggerà il nuovo Consiglio regionale dell’Umbria. Decisione già annunciata da qualche giorno quando il consigliere regionale Andrea Fora, eletto nel centrosinistra e poi passato nel centrodestra, aveva comunicato in un post su Facebook la nomina di Dell’Acqua. Una mossa non concordata con i sindaci del Trasimeno, che arriva al termine della stagione estiva e a due mesi dalle elezioni. Questa mattina è arrivata la conferma, dopo un incontro a Roma con il ministro Matteo Salvini e il placet del collega di governo Nello Musumeci. Per la Tesei si tratta di un “tassello importante” più volte sollecitato da palazzo Donini. Dopo cinque anni, quindi, la giunta regionale alza le mani e si affida ad un commissario. Cinque anni caratterizzati da gravi criticità, senza misure straordinarie e con polemiche continue sulle responsabilità. Un palleggiare di colpe che non ha consentito alle istituzioni locali e regionali di affrontare adeguatamente la grave crisi del Trasimeno. Eppure, la crisi idrica dura ormai da anni senza che ci sia stata una risposta adeguata. Il commissario – è detto in una nota della Regione – ha dato la disponibilità di recarsi a breve sul luogo per un primo sopralluogo al fine di individuare sia le azioni immediate, che rispondano alle gravi criticità che sta vivendo il lago, sia un percorso più ampio, verosimilmente individuabile con l’utilizzo del bacino di Montedoglio, che possa prevenire in futuro le stesse criticità. Si potrebbe dire niente di nuovo. Negli anni ’90, infatti, fu realizzata la Diga di Montedoglio anche con l’obiettivo di immettere direttamente acqua della diga sul Trasimeno. Del resto, la diga di Montedoglio è già collegata al Trasimeno attraverso una canalizzazione utilizzata per scopi agricoli e idropotabili. Cosa è successo in questi anni ? Praticamente nulla di concreto. Un desolante scaricabarile sul livello delle acque del lago cercando di esimersi dai propri doveri o responsabilità riversandoli su gli altri. ” Una scelta che ci porta a vedere la soluzione di un annoso problema che colpisce la popolazione lacustre e l’intera economia di un’ampia area regionale”, ha commentato questa mattina la governatrice Tesei che ringrazia il ministro Salvini, i ministeri competenti e il commissario Dell’Acqua per l’immediata operatività. A questo punto la domanda che viene spontanea è la seguente: dopo cinque anni di presidenza perché la Tesei scopre solo oggi, a meno di due mesi dal voto, la soluzione ideale per il Trasimeno ? Sinceramente viene in mente la frase celebre attribuita a Giulio Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca”.