Acciai speciali Terni, gruppo Arvedi: “Costo dell’energia rischia di vanificare il piano di rilancio”

“Oggi Acciai speciali Terni paga l’energia elettrica, che è la prima voce di costo per un’acciaieria, tre-quattro volte più dei concorrenti europei. Siamo di fronte a un caso di mancanza di competitività e distorsione della concorrenza. Per poter mantenere tutti i nostri impegni, che sono confermati, chiediamo di risolvere in modo strutturale questa diseconomia”: così l’amministratore delegato del Gruppo Arvedi, Mario Arvedi Caldonazzo, a margine dell’inaugurazione della mostra di “La grande opera – Potenza e ingegno” negli spazi del PalaSì, a Terni.  “Dal nostro arrivo nel febbraio del 2022, l’azienda ha già lanciato investimenti per 250 milioni di euro – ha ricordato Caldonazzo – 150 dei quali saranno pagati entro la fine dell’anno e quindi realizzati. Abbiamo anche incrementato il numero dei dipendenti, segno che non ci sono difficoltà nel mantenere gli impegni ma serve che Ast-Arvedi sia messa nelle condizioni di competere, non solo a livello europeo ma anche nei confronti dei produttori asiatici, una concorrenza ad oggi imbattibile”. L’amministratore delegato ha quindi parlato dell’incontro del 9 ottobre al ministero. “Si tratta di un incontro tecnico, di confronti, ci è stato detto che ci saranno delle proposte e le valuteremo con attenzione” ha detto. Per l’ad di Arvedi-Ast Dimitri Menecali “l’obiettivo del piano industriale è di rilanciare l’azienda e di renderla leader del mercato europeo. Resta invariata la forza con cui portiamo avanti il piano di rilancio ma è ovvio che se permangono queste differenze nel costo dell’energia, rispetto ai nostri competitor europei, tutto ciò rischia di essere vanificato”. La mostra La grande opera, che celebra i 140 anni delle acciaierie di terni, è incentrata sull’acqua come forza motrice dell’industria siderurgica, attraverso il più importante impianto di derivazione – quello di Galleto – mai realizzato in Italia tra ‘800 e ‘900.