Tavolo su Ast, incontro con il ministro Urso tra luci e ombre: i dubbi del sindacato. Restano le incertezze
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avviato un dialogo con i ministeri competenti, la Regione e il gruppo Arvedi “volto a valutare la possibilità di ottenere tariffe energetiche più competitive” per Acciai speciali Terni, per garantire allo stabilimento “un approvvigionamento sostenibile a lungo termine, consentendo gli investimenti e il mantenimento dei livelli occupazionali”. Lo ha detto lo stesso ministro Urso al tavolo convocato per un confronto sullo stato di avanzamento degli investimenti nel sito di proprietà del gruppo Arvedi. All’incontro, presieduto dal ministro, hanno partecipato una rappresentanza aziendale, i sindacati confederali e di categoria, la governatrice dell’Umbria, l’assessore regionale Michele Fioroni e il sindaco di terni, Stefano Bandecchi. Presenti anche i rappresentanti della presidenza del Consiglio, del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della provincia di Terni. “Una riunione sicuramente importante – ha detto il ministro Urso – anche per la partecipazione corale di tutti gli attori che hanno manifestato l’impegno comune su una sfida centrale per lo sviluppo della Regione”. In merito allo stato di avanzamento dell’accordo di programma, il ministro ha sottolineato “come le risorse destinate dal ministero delle Imprese e del Made in Italy per finanziare il contratto di sviluppo siano già disponibili e potranno essere attivate non appena l’azienda presenterà domanda di accesso a seguito della conclusione del piano industriale”. Per il segretario nazionale della Fim Cisl, Valerio D’Alò, e il segretario generale della Fim Umbria, Simone Liti, il ministro “ha comunicato la volontà di redigere, come fatto per l’automotive, un ‘Non paper sulla siderurgia’ in quanto l’attuale meccanismo del Carbon border adjustment mechanism può penalizzare pesantemente le aziende siderurgiche europee”. Per la Fim Cisl il ministro ha confermato “gli impegni del governo nell’accompagnare il piano di investimenti e la realizzazione dell’accordo di programma” di Acciai speciali Terni, oltre “a un percorso che assicuri un costo calmierato dell’energia fino al 2029”. I sindacalisti spiegano di aver accolto “con estremo favore” le parole del ministro, ma vedono “ancora alcune nubi sulla concretizzazione dell’accordo di programma”. Secondo D’Alò e Liti, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, presente all’incontro, ” definisce lontana la firma”, mentre l’azienda “da parte sua conferma la volontà di portare a termine gli investimenti così come programmati con 240 milioni di euro su efficientamento degli impianti, 140 milioni su interventi impiantistici, 27 milioni su elettrolizzatori, 109 su salute e sicurezza, 411 su acciaio magnetico”. “Come Fim – scrivono D’Alò e Liti – abbiamo lanciato un allarme al governo. Queste continue contraddizioni tra le istituzioni locali e le aziende coinvolte non aiutano il confronto e la realizzazione degli investimenti, anzi, possono solo danneggiare e rallentare i tempi di rilancio e dell’occupazione”. La Fim ha chiesto di “definire un percorso che ci porti alla discussione di dettaglio del piano industriale, anche alla luce delle sue modifiche emerse e che il governo eserciti la sua influenza perché le parti possano addivenire a un accordo di programma”.