Ragazza drogata e violentata a Perugia: il violentatore ha cancellato il suo account
Il violentatore sarebbe uno straniero e avrebbe 25 anni. Gli agenti della squadra Mobile di Perugia, diretti da Maria Assunta Ghizzoni, stanno cercando di dargli un nome. Dopo la denuncia della ragazza, ventenne, perugina, studentessa universitaria, che ha raccontato di essere stata drogata e violentata nel centro storico di Perugia, la polizia continua a lavorare nel massimo riserbo. L’attività investigativa è concentrata sul profilo dell’app di incontri, dove la ragazza ventenne e il violentatore erano presenti con un nickname. La polizia Postale sta provando a ricostruire le conversazioni tra i due anche se è assai probabile che possa essere falso il nome del ragazzo. Ricerche tecnologiche non semplici: l’aggressore potrebbe, infatti, aver cancellato il proprio account subito dopo la violenza. Altra pista che viene battuta è quella delle telecamere di alcuni impianti di videosorveglianza presenti nella zona di Corso Garibaldi. Il giovane violentatore potrebbe essere stato ripreso dalle telecamere. Secondo il racconto della vittima, si sarebbero conosciuti in chat, poi l’incontro in un bar del centro di Perugia dove hanno bevuto un drink. Subito dopo, verso mezzanotte, hanno deciso di fare una passeggiata. Arrivati in Corso Garibaldi, la ragazza si sentiva confusa e sarebbe stata spinta in un vicolo e violentata. Avrebbe chiesto invano aiuto. Il giorno dopo si sarebbe confidata con delle amiche e, poi, con i genitori. Il padre l’ha accompagnata al Pronto soccorso dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia, dove i sanitari hanno riscontrato la violenza e segnalato la vicenda alle forze dell’ordine. La ragazza è stata sottoposta anche a esami tossicologici per verificare l’eventuale presenza di droga nel drink. E’ stato, infatti, il presunto violentatore a prendere il drink al balcone del bar: l’ipotesi è che abbia messo stupefacente nel bicchiere della ragazza. Una storia di violenza agghiacciante che si è consumata in pieno centro a Perugia. Nel cosiddetto “salotto buono” della città. La polizia sta lavorando con prudenza e riserbo ma anche con tutta la determinazione necessaria per arrivare a dare un nome al presunto violentatore.