Scontro in Consiglio regionale sul “Tartufo gate”: Tesei e Agabiti in silenzio. Per la governatrice il caso “non esiste”, le opposizioni abbandonano l’aula
Animi accesi questa mattina in aula, a Palazzo Cesaroni, sulla vicenda che da alcuni quotidiani viene definita “Tartufo gate”. All’inizio della seduta, il consigliere regionale del Pd, Tommaso Bori, ha chiesto alla presidente Donatella Tesei e all’assessora Paola Agabiti Urbani di riferire sul caso e sugli atti al centro dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Perugia poi archiviata grazie alla legge del governo Meloni. La governatrice Tesei ha preso la parola per dire che non intendeva riferire ” su un caso che non esiste e su cui la magistratura si è già espressa”. Per la Tesei la richiesta era semplicemente “strumentale” per questo ha ribadito un secco no a riferire. A quel punto è intervenuto il consigliere del M5S Thomas De Luca. Rivolgendosi alla Tesei, De Luca ha riaffermato il dovere della presidente e dell’assessora Agabiti di chiarire le ragioni dei provvedimenti assunti dalla giunta. ” La Tesei – ha sottolineato De Luca – non deve riferire dell’indagine della magistratura ma di ciò che ha fatto la giunta regionale. Prendiamo atto che scappa dall’assumersi le proprie responsabilità”. Contrarietà è stata riaffermata da Tommaso Bori perché Tesei-Agabiti si sono “rifiutate di riferire in aula su una vicenda che riguarda la Regione e fondi che tante aziende attendono”. Di fronte al rifiuto di riferire da parte della presidente e dell’assessora Agabiti, l’opposizione ha abbandonato l’aula di Palazzo Cesaroni per protesta. Nel frattempo dell’intera vicenda si sta occupando anche la trasmissione di Rai 3 “Report”. Ieri a Terni, all’hotel Garden, il giornalista di Report Luca Bertazzoni ha provato a intervistare la presidente Tesei. “Perché non si è astenuta quando avete votato i finanziamenti ?” ha chiesto. La governatrice dell’Umbria ha riposto in maniera secca: “Non c’era motivo”. Il ministro Tajani, presente all’appuntamento di Terni, ha ricordato che il reato sull’abuso d’ufficio è stato abolito: ” L’abuso non è un reato”. Il giornalista di Report lo ha incalzato sulla opportunità di Tesei e Agabiti di astenersi dai provvedimenti che assegnano i fondi dell’Europa: “La morale non la fanno i giornali” ha risposto Tajani. La vicenda ruota intorno ad un bando da 10,7 milioni di euro per la costruzione della filiera del tartufo. Bando al quale ha partecipato, ottenendo 4,8 milioni di euro, anche la Urbani tartufi, azienda di Scheggino, per la quale lavora il figlio della Tesei e di cui Gianmarco Urbani, marito dell’assessora Agabiti, è proprietario.