Cisl Umbria verso il congresso: sulla manovra del governo resta però sola
Al via il percorso congressuale della Cisl Umbria: oggi, 5 novembre, il Consiglio generale ha deciso che il 13esimo congresso regionale Cisl Umbria si terrà ad Assisi il 23 e 24 aprile 2025. L’incontro odierno, presieduto dalla segretaria generale Cisl scuola Umbria Caterina Corsaro, si è svolto a Ponte San Giovanni di Perugia e ha visto la partecipazione del segretario nazionale Cisl Ignazio Ganga. I lavori si sono aperti con la relazione introduttiva del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti ed è stata l’occasione per un confronto sulla manovra 2025. Nel corso del dibattito, al quale sono intervenuti diversi segretari di categoria, sono stati ribaditi risultati e priorità della Cisl. Lavoro, famiglia, sanità e pubblico impiego, pensioni ed extraprofitti: i capitoli principali sui quali ha posto l’attenzione il segretario Cisl Umbria Angelo Manzotti nella sua relazione introduttiva. Manzotti ha sottolineato la necessità di “maggiori risorse per pensioni minime e non autosufficienza, più sgravi fiscali alle fasce medie, di aprire il confronto sulla previdenza per una maggiore flessibilità e sostenibilità sociale, di rafforzare il contrasto all’evasione fiscale”. Ha quindi ribadito l’importanza di un “pieno utilizzo delle risorse del Pnrr”, e di evitare “il taglio strutturale degli organici nella scuola”, sollecitando “un grande investimento su formazione, competenze e politiche attive, un sostegno concreto alla partecipazione dei lavoratori agli utili e alla vita delle imprese, nuova politica industriale ed energetica”. Sulla manovra del governo 2025, il segretario nazionale Cisl Ignazio ganga ha sottolineato come questa risponda positivamente alle rivendicazioni avanzate da tempo dalla Cisl e di conseguenza, pur riscontrando alcuni aspetti migliorabili, ritiene risponda in modo significativo a diverse urgenze dei lavoratori, dei pensionati, delle famiglie e del sistema socio economico nel suo complesso. La Cisl resta l’unico sindacato soddisfatto della manovra del Governo. Anche Confindustria, oltre a Cgil e Uil, ha bocciato la manovra considerandola “inadeguata” perché “non offre risposte ai rischi” che corre l’Italia. Anche il sindacato dei costruttori (Ance) considerano la terza manovra del governo Meloni “senza una visione di futuro” che affossa l’edilizia e il Pil e “rischia di far tornare il nero”. La Fondazione Gimbe, invece, calcola in 19 miliardi l’ammanco alla sanità. Così come su famiglia e politiche sociali si prevede un taglio di 1,8 miliardi di euro.