Crisi automotive: futuro a rischio per 45 dipendenti della Sigit di San Giustino

Una storica azienda del comparto automobilistico di San Giustino rischia di chiudere per la crisi del comparto automotive. La Sigit, dove lavorano 45 persone,  intende ricorrere alla cassa integrazione a zero ore per i lavoratori impegnati nelle attività legate alla gomma e plastica dello stabilimento. La denuncia arriva dalle organizzazioni sindacali Cisl, Cgil, Rsu. ” Questa misura – affermano i rappresentanti dei lavoratori – improvvisa e unilaterale solleva gravi interrogativi sul futuro produttivo e occupazionale del sito di San Giustino. La decisione unilaterale dell’azienda, che prevede la sospensione totale del lavoro per un periodo indeterminato, non solo mette a rischio i posti i posti di lavoro, ma aggrava ulteriormente la già delicata situazione economica e sociale dei dipendenti che si trovano ora a fronteggiare un’incertezza totale sul loro futuro, coperti solo dall’ammortizzatore sociale”. La proprietà, due soci piemontesi al 30% ciascuno e un 40% consegnato ad un fondo di investimenti con sede ad Oman, ha già portato via dei macchinari in altre realtà aziendali. La crisi della Sigit è la conseguenza del declino dell’automotive europeo e il comparto è arrivato a un drammatico livello di criticità. Un settore strategico per l’Italia oggi senza più garanzie sulle produzioni future.