Elezioni regionali, rischio astensionismo sul voto: settecentomila elettori chiamati alle urne. Più donne che uomini

Da oggi è silenzio ma ieri è stata una serata pirotecnica in Umbria. Stefania Proietti è appoggiata da tutte le forze alternative alla destra, che oltre a Pd, Avs e M5s include pure Calenda e Renzi. La governatrice uscente del centrodestra, Donatella Tesei, ha imbarcato il sindaco di Terni Stefano Bandecchi che in un video evoca l’acquisto dei voti. Un finale pirotecnico con Giuseppe Conte che ha accusato la governatrice uscente: ” L’unico aumento di occupazione è stato per il figlio di Tesei”. A distanza la presidente uscente ha replicato: “Mio figlio era stato assunto più di un anno prima di una delibera generica”. Anche ieri lo scontro principale è avvenuto sulla sanità che in Umbria vive un momento difficilissimo. “La salute non è una merce, ormai gli umbri vanno a curarsi fuori o rinunciano alle cure. L’assessore dall’imbarazzo è sparito (il veneto Coletto, ndr)”, accusa il centrosinistra che rimprovera la Tesei di aver “smantellato la sanità pubblica a favore di quella privata”. Controbatte proprio l’assessore leghista venuto dal Veneto, Stefano Coletto. ” Nessun ospedale è chiuso e nessun smantellamento c’è stato”, spiega Coletto. Cinque anni fa  Donatella Tesei vinse le elezioni con il 57,6% mentre il candidato di centrosinistra Vincenzo Bianconi si fermò al 375%. Il voto di domani e lunedì comunque è a forte rischio astensionismo. L’interesse degli umbri in questa campagna elettorale non è stato particolarmente alto. Stavolta l’asticella potrebbe fermarsi poco sopra il 50%. Una pericolosa deriva che sta togliendo il “demos” alla democrazia. Eppure, a modo loro, potrebbero essere elezioni storiche. Una eventuale vittoria del “partito del non-voto” confermerebbe il disagio economico e sociale dell’Umbria, la cui crescita, soprattutto tra i giovani, indebolisce la partecipazione politica e corrode alla base i fondamenti democratici della società civile. Per gli esperti, infatti, sul non voto ha un ruolo importante la morsa della povertà, nella doppia tenaglia dei problemi più pressanti che incombono sul potenziale elettore e della forte disillusione che la politica sia ancora capace di darvi una risposta. Gli elettori umbri che sono chiamati alle urne sono settecentomila: 523 mila in provincia di Perugia (268 mila donne e 254 mila uomini) e 178 mila un quella di Terni (86 mila uomini e 91 mila donne). I seggi elettorali sono mille, dei quali 706 in provincia di Perugia e 294 in quella di Terni. I seggi saranno aperti domenica 17 novembre dalle 7 alle 23, e lunedì 18 novembre dalle 7 alle 15.