Tonfo centrodestra in Umbria: cerchio magico sotto accusa. Dubbi sulla Tesei
Non sarà semplice per il centrodestra umbro archiviare la sconfitta di ieri. Dopo Perugia è arrivata la seconda, pesante, battuta d’arresto. I risultati elettorali indicano criticità rilevanti. Per la Lega il raffronto con cinque anni fa è impietoso: scende dal 36,9% al 7,8%. Fratelli d’Italia non sfonda e si ferma sotto il venti per cento (19,6%) mentre Forza Italia se la cava con un buon 9,6%. Il potere esercitato in questi anni deve aver logorato il centrodestra con evidenti problemi di qualità della sua classe dirigente. Oggi il centrodestra umbro sembra incapace di costruire quella classe dirigente amministrativa che riscuota consenso non solo per l’orientamento politico, ma per la competenza e l’affidabilità. Che Donatella Tesei fosse il tallone d’Achille era noto a tutti. Così come era evidente che la sanità umbra fosse al collasso. Nessuno però ha avuto il coraggio e l’umiltà di invocare un passo indietro della governatrice uscente e di chiedere scusa agli umbri dei danni procurati al sistema sanitario regionale. Nessuno ha avuto la forza e l’intenzione di farlo. Sulla ricandidatura della Tesei si esprime oggi il responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. “Non farei questi discorsi – afferma Donzelli al Corriere della Sera – Si potrebbe sì entrare nel merito, anche il fatto che per una lunga parte della legislatura noi di Fdi non fossimo rappresentati in giunta può aver pesato, ma è inutile fare ora processi, semmai dovremo fare analisi per fare meglio la prossima volta. Evidentemente la stagione di governo regionale dell’Umbria è sembrata meno convincente della proposta del centrosinistra”. Dubbi sulla riconferma della Tesei sarebbero emersi anche a maggio scorso quando, durante una cena a Perugia, l’assessora al Bilancio Paola Agabiti Urbani avrebbe confessato alla sorella della premier, Arianna Meloni, i suoi timori sulle future elezioni regionali. “La presidente Tesei ha governato male: se andiamo avanti così perdiamo le elezioni”, avrebbe detto l’assessora alla sorella della premier. Così almeno è quanto raccontato dal Fatto Quotidiano in un articolo mai smentito. L’altra scelta molto criticata da una buona parte della coalizione è stata quella di prendere dal Veneto il veronese Luca Coletto, affidandogli la sanità. Una decisione che non si è rivelata sicuramente positiva con un conseguente via vai di dirigenti nelle diverse aziende sanitarie dell’Umbria. Resta il fatto che la stessa premier Giorgia Meloni, anche questa mattina a margine del G20 a Rio de Janeiro, commentando i risultati del centrodestra alle regionali in Umbria ed Emilia Romagna, ha detto che c’è la necessità di “interrogarsi su quanto non ha funzionato”. Peraltro la mancata conferma della Tesei consente ai meloniani di guardare alla contesa per le candidature nelle regionali al voto alla prossima tornata – Veneto in testa – con maggiore fiducia di poter imporre un loro nome. Per il centrodestra umbro è stata una disfatta e la luna di miele sta ormai terminando. La batosta inevitabilmente ha fatto rialzare la testa al centrosinistra e il risultato di ieri ha innescato più di qualche malumore. A dare conto del clima teso che si respira sono le aspre critiche che vengono mosse al gruppo dirigente per il suo modo di agire in solitudine. Problemi di selezione della classe dirigente, scarsa chiarezza nelle scelte fatte e giro stretto di fedelissimi con corsia preferenziale, sono soltanto alcune delle questioni che stanno provocando una forte irritazione nel centrodestra umbro.