Bandecchi evapora e la nave affonda: ipotesi voto anticipato a Terni

I numeri parlano chiaro: Bandecchi ha fatto flop. Alle elezioni regionali si è attestato su un misero 2,16%, non ha eletto nessun consigliere regionale e i malumori nei suoi confronti sono fortissimi. La verità è che il sindaco di Terni sta diventando ingombrante per tutti. Nel centrodestra sono ormai quasi tutti a provare  fastidio. La sua presenza nel centrodestra alle regionali si è rivelata scomoda e fuori luogo. Una scelta che addirittura avrebbe fatto perdere voti alla Tesei e alla coalizione. Eppure, Stefano Bandecchi ritiene che senza di lui il centrodestra è destinato a finire. Non è riuscito a portare in dote i suoi voti ma ripete che hanno un “tremendo” bisogno di lui. Si era illusa la destra umbra lo scorso 5 ottobre quando al centro fiere di Bastia Umbra, dove la Tesei apriva ufficialmente la sua campagna elettorale, Bandecchi arrivò con sei pullman pieni di ternani. Sventurato si è rivelato quel baciamano a Tesei davanti a decine di fotografi e telecamere. La governatrice uscente ci sperava molto nei voti di Bandecchi, si fidava dell’ex paracadutista della Folgore arrivato a Terni da Livorno. Dopo la pesante sconfitta, l’uomo dai 114 chili di muscoli è stato anche poco riconoscente nei confronti dell’ex sindaca di Montefalco. “Se Giorgina (Giorgia Meloni, ndr) e compagnia cantante avessero candidato il sottoscritto invece di quella lì, il centro destra avrebbe vinto. E la Proietti sarebbe rimasta a lavare i piatti nella sua bella casuccia di Assisi”, ha dichiarato al Corriere della Sera. Gentiluomo nel baciamano di Bastia, irriconoscente dopo il voto. Bandecchi è fatto così: parole ruvide e insulti. E’ salito sulla nave, ha convinto Meloni e Salvini a fare l’accordo promettendo una montagna di voti e poi abbandona la nave che affonda con la scialuppa. Adesso però le cose si complicano anche per lui, malgrado i suoi 114 chili di muscoli. Per Bandecchi la strada è tutta in salita e strettissima, rimbalza con insistenza l’ipotesi di un voto anticipato a Terni. Questa volta però la scialuppa di salvataggio non c’è. Molti della sua maggioranza sono pronti a buttare il pallone in tribuna e a chiudere una esperienza che si è rivelata disastrosa. I segnali che arrivano da palazzo Spada non sono buoni e alimentano un sospetto: con un sindaco così è meglio andare alle elezioni prima possibile.