IL CANTIERE DEL CENTROSINISTRA

di Pierluigi Castellani

Si fa sempre più pressante l’esigenza di dare vita ad una credibile alternativa al governo della destra guidato da Meloni. L’urgenza è dovuta dal fatto che ,nonostante alcuni indizi positivi enfatizzati dal centrodestra come la crescita dell’occupazione, la verità è che l’Italia sta vivendo un profondo disagio sociale. La povertà aumenta, i salari sono i più bassi d’Europa, la produzione industriale è in calo e c’è un aumento della cassa integrazione e degli inattivi, cioè di coloro che non lavorano e che hanno rinunciato a cercarlo. Inoltre la crisi dell’automobile , evidenziata con clamore dalla crisi della Stellantis  con le dimissioni dell’amministratore delegato Tavares, mette in difficoltà tutto un settore, quello della meccanica, a cui sono collegate molte piccole e grandi aziende italiane che lavorano in quella filiera . Tutto questo spinge molti a chiedersi ma se la destra non è capace a fornire soluzioni per questa crisi aggravata dall’incertezza, che si vive nella politica internazionale, che cosa fa il centrosinistra se non si assume la responsabilità di offrire un’alternativa a questo governo? Non basta partecipare alle manifestazioni di piazza ed ai cortei promossi dalla CGIL e dall’UIL, e non basta denunciare la mancanza di una politica industriale se non si offre agli italiani un progetto che comprenda, ad esempio, la proposta di una necessaria politica industriale da offrire al paese. Su questo e su altri temi come la sanità e la scuola le forze del centrosinistra debbono fare sintesi al loro interno e soprattutto dimostrarsi coese ed unite di fronte agli elettori. C’è insomma bisogno di aprire finalmente un cantiere, che costruisca questa sintesi. Il centrodestra, molto litigioso al proprio interno, sa però ritrovare unità al momento delle scadenze elettorali. C’è da parte loro la consapevolezza, che nonostante le diversità, a volte macroscopiche come nella presenza in Europa e su molti punti di politica estera, debbono dimostrano di aver compreso la necessità di dare vita ad un contenitore in cui queste diverse identità possano in qualche modo convivere. Questo non avviene, salvo qualche rara occasione, nel campo del centrosinistra dove la litigiosità e la concorrenzialità la fanno da padrone e nessuno si fa carico di costruire questo contenitore in cui le diverse pluralità possano coesistere. La Elly Schlein si dichiara ogni volta di essere ostinatamente unitaria, ma poi Conte con i suoi 5Stelle, di cui tra l’altro Beppe Grillo ha dichiarato la morte, professandosi progressista indipendente introduce elementi di ambiguità, che gettano  oscurità e nebbia nel campo dell’alternativa alla destra senza dimenticare le  perenni baruffe tra Calenda e Renzi, che pur si dischiarano pronti ad offrire la gamba di centro al centrosinistra. Voglio qui ricordare che pure un cantiere di centrosinistra è possibile costruirlo con esiti positivi, come è avvenuto nella nostra Umbria ricorrendo alla leadership di un papa, in questo caso di una papessa, straniera. Che non ci sia anche a livello nazionale  l’esigenza di un papa straniero, che sappia coinvolgere ed offrire quel contenitore necessario per costruire l’alternativa?