Spoleto, il Pd: “Retromarcia del sindaco sull’arredo urbano, evitata in extremis la crisi di maggioranza”

SPOLETO (Renzo Berti) – Il Pd continua nella sua opposizione costruttiva. E la dimostrazione arriva da quanto avvenuto in Consiglio Comunale nella discussione per l’approvazione del Regolamento per l’Arredo Urbano.

“Il gruppo consiliare del Pd – si legge in una nota – intende rimarcare l’atteggiamento costruttivo che ha tenuto fin dalle prime Commissioni che hanno affrontato l’argomento, proponendo principalmente tre emendamenti sostanziali attraverso i consiglieri Zampa e Capitani. Emendamenti concordati con la segreteria del partito, anche ascoltate le istanze delle associazioni di categoria”.

Il primo emendamento è relativo ai tempi di adeguamento per quanto riguarda i gazebo in “Ambito 1”, zona nella quale il Pd aveva proposto di agevolare l’applicazione delle nuove norme. Ciò, non solo per le pedane ma anche per la parte strutturale di copertura. Ciò, al precipuo scopo di venire incontro alle difficoltà delle categorie commerciali, in momenti di profonda crisi. Il secondo emendamento era relativo ai tempi indicati per la durata dell’autorizzazione. A tale scopo, il gruppo Pd aveva chiesto insistentemente in sede di commissione normativa di ampliare la durata dell’autorizzazione portandola da otto ad almeno undici mesi. Il che avrebbe apportato una conseguente modifica del PRG nella parte strutturale.

Il gruppo consiliare del Pd, infatti, ritiene che Spoleto, città a palese vocazione turistica, come tutte le città d’arte italiane ed europee, deve avere la possibilità di offrire accoglienza adeguata ai turisti nelle piazze e nelle vie più suggestive, rese famose al grande pubblico grazie al suo Festival dei Due Mondi e, ultimamente, alla fiction televisiva “Don Matteo”, anche nei periodi invernali.

L’ultima richiesta contenuta negli emendamenti del gruppo consiliare del Pd era quella di alzare i parapetti dei “de hors” portandoli da 130 cm ad un massimo di 150-180 centimetri, allo scopo di permettere ai turisti utenti di trovare un più comodo riparo in tali strutture movibili anche durante i mesi più freddi. A queste richieste, tuttavia, l’Assessore al ramo, Cappelletti e la Presidente Massarini hanno risposto in modo negativo rifiutando di accogliere gli emendamenti proposti. Un atteggiamento di assoluta cecità politica e volutamente pretestuoso per farsi scudo delle presunte prescrizioni della Soprintendenza. Ecco perché, a maggior ragione, i Consiglieri del PD si sono astenuti nella votazione in commissione normativa. “Ma – si legge ancora nella nota – inatteso, ecco il “coup de foudre” in pieno consiglio comunale. Che ha francamente lasciato sorpresi ma estremamente soddisfatti i consiglieri del gruppo del Partito Democratico”.

I fatti sono ben presto detti: il sindaco Cardarelli ha praticamente sconfessato “in toto” sia l’Assessore Cappelletti che la Presidente della commissione, Massarini. E’ stato, infatti, egli stesso ad apportare le modifiche al Regolamento accogliendo sostanzialmente quanto proposto dai consiglieri del gruppo del Pd. Il regolamento, dopo questa ennesima puntata, verrà riportato in Commissione per la discussione sugli emendamenti ed il successivo esame tecnico, per poi procedere all’approvazione in Consiglio Comunale in programma giovedì prossimo. “La marcia indietro del sindaco Cardarelli – continua la nota del Pd – dà ancora più forza al lavoro tenace del gruppo consiliare del Pd, che presenta proposte concrete partecipandole con gli operatori del settore. Cosa che, invece, sembra mancare alla politica di questa giunta comunale. Lungi dal voler fare facile morale, ma questa vicenda dovrebbe insegnare alla maggioranza che sostiene la giunta come il lavoro delle commissioni consiliari sia imprescindibile ed irrinunciabile”.

“La maggioranza che sostiene questa giunta – aggiungono i consiglieri del Pd – ancora una volta, ha perso la faccia dimostrando una litigiosità che, ormai, non riesce più a celare imponendo ai propri consiglieri un unanimismo di sola facciata. Insomma, la retromarcia di Cardarelli è un affrettato e mal riuscito tentativo di evitare una crisi politica all’interno della maggioranza che lo sostiene. La frittata, caro signor sindaco Cardarelli, è ormai cotta e non si può più rigirare”.

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