Sanità, è realtà il Centro di ricerche emato-oncologiche dell’ospedale di Perugia. All’inaugurazione il sottosegretario Delrio
PERUGIA – Il Centro di ricerca emato-oncologico diventa realtà. Ieri mattina alla presenza di importanti rappresentanti istituzionali e non solo, quali, tra gli altri, il sottosegretario Graziano Delrio, la presidente della Regione Catiuscia Marini e il cardinale Gualtiero Bassetti, Walter Orlandi, direttore dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Franco Moriconi, rettore dell’Università di Perugia, e il professor Brunangelo Falini, della scuola di oncoematologia, è stato inaugurato all’ospedale Santa Maria il Creo, un edificio che completa un percorso di interventi organizzativi e strutturali che la collocano tra i principali ospedali dei eccellenza del nostro Paese.
Dopo quasi 15 anni alla luce degli importanti traguardi nazionali ed internazionali raggiunti dalla Scuola Perugina di Ematologia, prende forma il progetto voluto già nel 2000 dalla Regione e dall’Università.
Nel 2009 la Direzione aziendale, al fine di consentire il completamento dell’opera, ha acquisito la “struttura” dal “Comitato per la Vita Daniele Chianelli” che fino ad allora si era prodigato per la realizzazione del progetto.
Oggi, a conclusione dei lavori, l’Azienda Ospedaliera di Perugia si dota di ulteriori laboratori di alta tecnologia (circa 6mila metri quadri) per la ricerca e l’assistenza nel campo dell’ematologia con trapianto, oncologia, genetica e medicina molecolare.
Fiore all’occhiello il Laboratorio Good Manufacturing Practice (GMP) tra i più avanzati nelle dotazioni delle strutture di ricerca e assistenza presenti nel nostro Paese, che permette anche di praticare le più innovative terapie cellulari.
Il costo totale dell’intera opera, che occupa anche spazi direzionali-amministrativi, è stato di circa 13 milioni e 600mila euro.
“La buona sanità è fatta della capacità di sostenere la ricerca scientifica e i ricercatori – ha detto la presidente Marini prima del taglio del nastro del Creo – Un punto di eccellenza scientifico in campo medico della nostra regione”. La Marini ha specificato che il centro “non pesa su risorse finanziarie dirette dello Stato perché realizzato con le nostre risorse e con quelle dell’azienda ospedaliera”.
“Ora – ha aggiunto Marini – dobbiamo sostenere lo sforzo dei ricercatori che hanno bisogno di luoghi adeguati e risorse finanziarie sufficienti affinché la ricerca che essi svolgono possa aiutarci a trovare cure in grado di salvare la vita ai nostri cittadini. E questo nuovo Centro lo dedichiamo a tutti quegli ammalati di cancro che purtroppo non ce l’hanno fatta ed ai loro familiari, che nella stragrande maggioranza non si sono lasciati sopraffare dal dolore e oggi sono tra i più generosi e determinati sostenitori dell’attività di ricerca che si svolge nelle nostre strutture pubbliche, come il dipartimento di emato-oncologia diretto da Brunangelo Falini”.
“Dobbiamo essere orgogliosi di questa importantissima realtà – ha continuato Marini – anche per il fatto che la sua realizzazione non ha pesato sul bilancio delle risorse che lo Stato ci assegna per la sanità, ma è stata possibile grazie all’efficiente gestione finanziaria dell’Azienda ospedaliera di Perugia. E ciò oltretutto in un periodo, quello dell’ultimo triennio, in cui le risorse per la sanità pubblica hanno subito numerose e consistenti riduzioni”.
“Al sottosegretario Delrio – ha concluso la presidente – , che con la sua presenza ha reso ancor più significativa questa giornata, ho voluto evidenziare che un modello di buona sanità pubblica è possibile”.
“In questa Regione – ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio – qualità dei servizi pubblici e capacità di intraprendenza si uniscono in maniera molto efficace. L’Italia ha bisogno di Regioni come l’Umbria che dimostrano come si possa affrontare la sfida complessa dello sviluppo e dell’occupazione. In Umbria abbiamo affrontato insieme una crisi, quella della Thyssen, che ora credo darà prospettive diverse. L’Umbria vive le difficoltà del momento come tutto il Paese. Ma – ha concluso Delrio – sono ottimista”.