Terni, polveri di Prisciano: il gip Santoloci si affida a un pool di super esperti. Ipotizzato il disastro ambientale. Il 14 l’incidente probatorio
TERNI – Sulle polveri di Prisciano spunta “formalmente” l’ipotesi di disastro ambientale. Il gip, Maurizio Santoloci, accogliendo la richiesta del pm Pesiri, ha disposto l’incidente probatorio nel corso del quale affiderà a un super pool di esperti una doppia indagine sulle polveri: una di tipo strettamente scientifico sulla natura delle polveri, l’analisi dei terreni e delle false del quartiere Prisciano, l’altra di tipo epidemiologico.
L’incidente probatorio si inserisce in un procedimento a carico del legale rappresentante della Ilserv, Franco Bruno, che inizialmente imputato per getto di cose pericolose, ora vede estendersi l’imputazione anche al reato di disastro ambientale. Ipotesi questa già avanzata dallo stesso gip Santoloci nell’ordinanza con cui a dicembre ha respinto la richiesta di archiviazione dell’esposto presentato dai residenti di Prisciano, ritenendo non sussistessero le condizioni per l’applicazione dell’articolo 674 del codice penale (getto di sostanze o cose pericolose) anche per la presenza contestuale delle autorizzazioni amministrative rilasciate all’acciaieria, in particolare l’Aia (autorizzazione integrale ambientale).
Esposto presentato nel giugno 2013 da una cinquantina di residenti della zona a ridosso dello stabilimento Ast che reclamano il risarcimento per i danni subiti dagli effetti delle lavorazioni dell’acciaieria. Gli abitanti sono rappresentati dai legali dello studio di Loris Mattrella: gli avvocati Federica Sabbatucci, Francesca Carcascio e Antonella Dello Stritto.
Martedì prossimo il gip Santoloci nominerà quattro esperti: Mauro Sanna, chimico industriale di Roma, Nazzareno Santilli, ingegnere chimico, funzionario presso l’Istituto superiore Protezione e Ricerca Ambientale di Roma, Rino Felici, perito chimico industriale di Roma e Ivo Pavan chimico di Torino.
Il pool dovrà effettuare, secondo quanto si legge nell’ordinanza di ammissione dell’incidente probatorio “l’analisi dell’aria non solo nella zone limitrofe ma anche, alla luce dello studio dei venti, nelle altre località raggiunte dalle polveri; dei terreni e delle falde situate in prossimità del quartiere di Prisciano; l’analisi dei risultati dell’attività di monitoraggio in corso presso la Asl Umbria Dipartimento di Prevenzione – U.O. Igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche come emerso da diversi articoli di stampa e relativo alla contaminazione degli alimenti”.
In questa prima fase l’indagine è concentrata sugli “accertamenti scientifici sulla natura delle polveri e dei materiali e sulla loro entità e contenuti” mentre la seconda, epidemiologica “sulle ipotetiche conseguenze che tali polveri eventualmente provocherebbero sulla salute dei cittadini”.
Insomma il gip Santoloci, grande esperto in materia ambientale, vuole fare luce una volta per tutte sull’annosa vicenda delle polveri di Prisciano. La stessa cosa che chiedono i legali dei residenti.
“Vogliamo conoscere la loro natura – tiene a sottolineare l’avvocato Francesca Carcascio – i residenti voglio sapere una volta per tutte se si tratta di materiale dannoso anche per la salute o se si tratta di materiale “fastidioso”.