Omicidio Moracci, la domestica si difende: “Conoscevo i basisti ma con la rapina non c’entro nulla”
TERNI – Conosceva i due basisti ma con la rapina lei non c’entra nulla. Si è difesa così questa mattina davanti al gip la colf 48enne ritenuta dai carabinieri la terza basista della colpo a casa di Giulio Moracci in cui, il 28 aprile scorso, ha perso la vita il 91enne. La donna ha respinto ogni accusa e si è dichiarata estranea ai fatti.
La domestica è stata sentita per oltre un’ora dal giudice Simona Tordelli che nei giorni scorsi aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, nei suoi confronti
Al termine dell’interrogatorio i legali della 48enne, Emidio Gubbiotti e Sara Giovannelli, hanno chiesto in via preliminare la revoca del provvedimento e, in subordine, l’applicazione di misure meno afflittive, che possano permettere alla donna di provvedere al mantenimento dei figli. Il giudice si è riservato in merito.
La donna, secondo i difensori, avrebbe ammesso di conoscere gli altri due basisti e di frequentare uno dei due, così come di aver pranzato, il giorno della rapina, insieme a loro e ai tre presunti autori materiali del colpo.
Gli avvocati hanno detto che la donna “non era a conoscenza delle loro intenzioni e dei loro obiettivi”. Sarebbe stata lei stessa “una vittima”, in quanto il gruppo avrebbe “sfruttato le sue dichiarazioni sulle abitudini della famiglia presso cui lavorava”.
La donna avrebbe anche negato di essere in possesso delle chiavi dell’abitazione di via Andromeda che, stando alle indagini dei carabinieri, avrebbero permesso ai rapinatori di entrare nella palazzina.