DONATELLA PORZI COMINCIA DA…’’13’’, UN SIMBOLO DI STIMOLANTE CAMBIAMENTO
Ha ‘’fatto 13’’ Donatella Porzi. Tredici voti per issarla sullo scranno più alto di palazzo Cesaroni. Il Totocalcio, si sa, non è più di moda, eppure la <schedina vincente’’ compilata dalla nuova Presidente del Consiglio regionale umbro sembra quasi- per chi crede nella forza evocatrice dei numeri- il segnale di una vita assembleare davvero nuova. Ricordate? Chi, anni fa, azzeccava un bel ‘’13’’ mettendo in giusta fila l’1, il 2 e l’x, poteva entusiasticamente proclamare ‘’ora cambia la mia esistenza!’’.
Si ha al sensazione- quantomeno la speranza- che anche la Porzi voglia scandire l’entusiasmo della svolta. Non solo per se stessa, ma soprattutto per le dinamiche di un’Istituzione- il Consiglio- che ha desiderio, e bisogno, di caratterizzarsi per un più moderno senso della collettività. Il suo primo messaggio, in effetti, ha tutta l’aria di segnare una nuova frontiera. E non solo perché lei, dopo 45 anni di presidenze maschili, è la prima donna chiamata a cimentarsi in un ruolo che dovrebbe illuminare il presidio programmato a garanzia delle generali sensibilità. Donatella Porzi ha, senza esitazioni, risfoderato quelle radici comuni attorno alle quali- varando lo Statuto regionale- si affannarono contrapposizioni più ideologiche che storiche. Tanto per chiarire al colto e all’inclita la consapevolezza di un popolo laico senza dubbio, e comunque aperto ai colloqui dello spirito, ha evocato, senza esitazione, figure di riferimento allargato come san Francesco e san Benedetto, autentici cardini di una storia- la nostra- divenuta, come sa anche chi non vuole- storia dell’umanità, a prescindere dai colori politici e dalle tessere di partito. Ed ha citato Papa Bergoglio, una delle voci (l’unica?) che grida nel deserto dei dilaganti egoismi. Spinta dall’ansia di coinvolgere e non di alzare steccati, la Presidente è andata oltre l’ovvio annuncio della ‘’terzietà’’ del suo ruolo, sollecitando a tutti, dunque anche alle minoranze, ’’responsabilità e collaborazione’’. Un modo moderno di porsi- come vorrebbe il mandato degli eletti dal popolo- di porsi ‘’al servizio della comunità’’. Cercare il dialogo- è ovvio-non significa rinunciare al valore delle proprie convinzioni. E l’auspicato ‘’orizzonte di dignità’’ potrà essere raggiunto meglio marciando in sinergia con chi ha voglia di marciare verso il bene comune. Sinergia, non necessariamente amorfia sintonia.
Ecco, dunque, per il momento davvero Donatella Porzi ha ‘’fatto 13’’. Non solo ha compilato la schedina dei numeri vincenti, ma ha anche impostato quello che gli accaniti totocalcisti chiamavano ‘’sistema’’.
Buon lavoro, dunque! E se alle parole seguiranno i fatti, allora sul serio avremo vinto un po’ tutti. Come sarebbe logico se la politica fosse fino in fondo amore per la ‘’polis’’.
RINGHIO