Perugia, tutti a Pietralunga. Sarà la Reggiana l’avversario di Coppa

E’ finita la mini vacanza concessa da Bisoli dopo l’amichevole vittoriosa contro il Carpi, risultato questo che non ha certo lasciato indifferente il tecnico, apparso piuttosto soddisfatto nel dopo partita. A mezzogiorno spaccato tutta la squadra ha lasciato nuovamente il capoluogo umbro, destinazione Pietralunga, precisamente l’Hotel Candeleto, sede della seconda fase della preparazione che perdurerà fino all’8 agosto, vigilia dell’esordio in Coppa Italia. Proprio su questo appuntamento si focalizzerà il lavoro di Bisoli, il quale giudica fondamentale questa partita, per potersi guadagnare la possibilità di sfidare il Milan a San Siro la settimana successiva. Quando precisamente? Non è ancora dato saperlo, visto che la società rossonera avrebbe chiesto (e molto probabilmente ottenuto) il posticipo al 17 agosto per permettere al proprio pubblico di poter vedere da vicino la squadra di Sinisa Mihajlovic, all’esordio casalingo. Prima però è opportuno arrivarci a questa partita, riuscendo a battere davanti al proprio pubblico la Reggiana, autrice di una buonissima stagione nella passata Lega Pro. Una squadra, quella guidata da Alberto Colombo, certamente da non sottovalutare, visto che annovera tra le proprie fila giocatori di esperienza quali Paolo Frascatore (prodotto del vivaio romanista), l’ex rossoverde Davide Sinigaglia e l’ultimo arrivato Rachid Arma, vero spauracchio del Grifo nell’anno della promozione in B. Massima attenzione quindi, perché gli emiliani non sono certo sprovveduti, tutt’altro, e il successo ottenuto ieri contro il Rovigo ne è un chiaro segnale. C’è poi un precedente negativo da sfatare, esattamente quello del 1996/97 quando entrambe le squadre militavano in serie A. La Reggiana, che era passata dalle mani di Lucescu a quelle di Francesco Oddo (padre di Massimo, attuale tecnico del Pescara e campione del mondo a Germania 2006), non aveva vinto neppure una partita fino ad allora e il 5 gennaio del 1997 andò ad espugnare il Curi con un sorprendente quanto inatteso 3-1 (in grande spolvero il russo Simutenkov, autore di una doppietta) che non solo lasciò di stucco tutti, ma di fatto precluse al Perugia (che stava completando il passaggio della panchina da Galeone a Scala) la possibilità di salvarsi. Erano altri tempi, ma occhio ovviamente alla scaramanzia

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