Ternana, un mercato ragionato e di qualita
Il verdetto come sempre lo dà il campo ma a Guglielmo Acri è già tempo di appuntargli una medaglia. Partito in ritardo rispetto alle altre squadre il neo direttore sportivo, nonostante tutte le prevedibili difficoltà dovute in particolar modo ai paletti imposti dalla famiglia Longarini, ha saputo districarsi più che bene riuscendo a costruire una squadra che sulla carta può ritagliarsi delle belle soddisfazioni. Stupiscono, ovviamente in positivo, i criteri della composizione di essa, dalla celerità al raziocinio, facendo si che Toscano possa lavorare su un gruppo abbastanza completo e ricco di alternative, senza dei buchi dovuti ad infortuni e squalifiche che a più riprese hanno penalizzato le Fere nel corso delle ultime stagioni. L’obbiettivo può essere di altra portata? Difficile dirlo, come detto bisogna aspettare il responso del rettangolo di gioco. Ma vediamo e analizziamo, dando i voti, reparto per reparto. Iniziamo dai portieri, a cui va dato un 7. La partenza di Brignoli è stata compensata con l’arrivo dell’esperto Mazzoni, che farà da chioccia ai giovani Sala e Pisseri. Forse l’unico neo è che le gerarchie, dopo la squalifica che terrà fuori l’ex livornese per le prime tre giornate, non sono ancora del tutto definite, ma la base c’è tutta. Voto 7 anche alla difesa, in cui alla conferma di pezzi richiestissimi come Masi, Valjient e Meccarielli si è aggiunto l’arrivo del jolly Gonzalez e del terzino Zanon, elementi che possono consentire a Toscano di variare sistema di gioco a seconda delle circostanze, cosa che magari altri predecessori non hanno potuto fare a causa di imprevisti vari. Passiamo al centrocampo, il reparto che era indubbiamente messo peggio soltanto un mese fa. Invece qui si è registrata una raffica di arrivi anche importante: dapprima Zampa, Busellato e Furlan, poi dei “big” come Grossi, Coppola e Signorelli. Tutti nomi utilissimi e funzionali al gioco della squadra, che, cosa da non trascurare, non lasciano alcun settore scoperto. Un 7,5 ci sta tutto. Passiamo infine al reparto avanzato, che non ha subito sostanziali modifiche rispetto alla passata stagione. Sono rimasti, contro ogni pronostico, Avenatti, Ceravolo, Falletti e il riscattato Dugandzic. L’unica incognità è legata all’ariete uruguayano, al centro di numerose voci che lo volevano lontano da Terni, ma alla fine la società ha deciso di non privarsene. Riuscirà ad affrontare la stagione con le motivazioni giuste? Difficile dare una risposta, per cui il voto e un 6,5, destinato a salire. Torniamo poi all’operato di Acri; il suo compito come detto era arduo avendo soltanto un mese per costruire la nuova Ternana, e ci è riuscito più che bene. Merita un 8 pieno perchè se le Fere hanno la rosa più completa degli ultimi quattro anni lo si deve soprattutto a lui. 16 arrivi di cui 14 nuovi acquisti e 2 rinnovi (Dianda e Janse); numeri che parlano chiaro e che impongono la riconferma del dirigente romano. Se fosse arrivato a giugno? Infine passiamo alla società, che merita un giudizio appena sufficiente. Il mese di immobilismo sul mercato profuma di occasione persa e costringerà la squadra a partire con handicap non da poco, con tutti i rischi e le difficoltà che questo comporta, dovendo ancora amalgamarsi per il meglio. Uno dei meriti della famiglia Longarini da ritenersi indiscutibili e l’aver mantenuto la promessa di costruire un organico all’altezza che sappia dare battaglia su ogni campo. Missione compiuta. E da domenica si fa sul serio.