Ast, nuove tensioni tra rsu e direzione aziendale su sicurezza e orario di lavoro
TERNI – Nuove tensioni tra rsu e direzione aziendale di Ast. Dopo la ripresa delle attività produttive e di alcuni incontri programmati con i vertici di Ast, oggi si è tenuta una nuova riunione in cui le Rsu hanno registrato la totale chiusura da parte della direzione aziendale ad affrontare e riconoscere problematiche oggettive persistenti in alcune aree dello stabilimento. “Problematiche sempre più evidenti e pericolose per la sicurezza dei lavoratori – dicono le Rsu – e per la tenuta in un periodo medio-lungo del sistema produttivo e economico aziendale”.
“Non è più accettabile rimandare un confronto – aggiungono le Rsu – che nega diritti acquisiti e riconosciuti ai lavoratori da accordi vigenti e dal contratto di lavoro, questioni queste che nulla hanno a che vedere con interpretazioni di rilancio rispetto all’ accordo di Roma. Rivendicare il rispetto della sicurezza, dell’orario di lavoro, dei riposi, il ripristino delle professionalità mancanti, sia operaie che impiegatizie, non è altro che riconoscere la dignità dei lavoratori”.
Per le Rsu “non è più accettabile il clima di pressione esistente all’interno dello stabilimento, che non permette di svolgere serenamente l’attività lavorativa. La non chiarezza dei limiti di ruoli, responsabilità e procedure hanno e potrebbero compromettere posti di lavoro e generano effetti che potrebbero ingessare l’attività produttiva”.
Le rsu di Ast prendendo atto che l’andamento produttivo va nella direzione del rispetto dell’accordo del Mise, ribadiscono che tale risultato, se raggiunto, è in gran parte riconducibile al sacrificio dei lavoratori che vanno a sopperire alle inefficienze tecnico-organizzative aziendali.
Le limitate manutenzioni e il mancato approvvigionamento di materiali primari stanno compromettendo l’ efficienza e l’ efficacia impiantistica. “Lo stress al quale sono sottoposti tali impianti – si legge in una della nota delle rsu – può favorire il raggiungimento dell’obbiettivo, ma nello stesso tempo non traguarda la prospettiva futura rischiando di far trovare l’ intero sito produttivo in condizioni di non poter più produrre, con tutti i rischi sulla sicurezza e incolumità per i lavoratori”.
Per le rappresentanze sindacali “l’eventuale miglioramento del bilancio aziendale, non può certo essere solo merito di una corretta gestione aziendale, in quanto ci sono voci che hanno un valore non irrilevante nei bilanci, come: mancati soldi spesi per le manutenzioni e investimenti; centinaia di lavoratori in meno; riduzione salariale; situazione delle ditte appaltatrici; mancata sostituzione di figure professionali.
Le rsu vogliono conoscere l’ entità delle consulenze presenti nello stabilimento ed il contributo fattivo delle stesse al raggiungimento degli obbiettivi.
Le rsu hanno sollecitato quindi la ripresa di un confronto presso la DTL per concludere il percorso avviato. Invitano tutti i lavoratori a non dare più la disponibilità a ore straordinarie fuori da quelle previste dal contratto di lavoro e denunciando qualsiasi situazione a rischio.