Perugia, Bisoli: “Abbiamo la psicosi della vittoria”
Buona parte del Curi, al fischio finale, ha salutato il terzo pari a reti inviolate consecutivo con fischi e gesti di disapprovazione. Pierpaolo Bisoli nel dopo partita la prende con filosofia: “Dobbiamo essere bravi ad accettare tutto, comprese critiche ed insulti. Abbiamo la psicosi della vittoria e di questo me ne assumo la responsabilità. Non rimprovero nulla ai ragazzi e devo liberarli di testa perchè sono bloccati. L’unica medicina è il lavoro. Ci è mancato solo il gol, se non lo facciamo entro i primi 45′ ci appiattiamo è questo deve far riflettere. Con l’ingresso di Zebli qualcosa è cambiato”. Capitolo infortunati: alla lunga lista potrebbe aggiungersi anche Ardemagni, uscito in barella nella ripresa: “Ha sei punti di sutura sulla palpebra. Non so se abbia preso una tacchettata o una ginocchiata”. Poi, tornando alla partita: “Ho radunato i ragazzi dicendogli di uscire a testa alta. Con il lavoro sistemeremo tutto. Rosa risicata? Non cerco scusa, sta a me tirare fuori il meglio da quelli che ci sono”. Il secondo tempo si è dimostrato assolutamente anonimo: “Giocare con dieci uomini sotto la linea della palla non è facile, poi è subentrata sfiducia e su questo dobbiamo lavorare”. Bisoli ha poi parlato della sostituzione di Lanzafame, lasciato negli spogliatoi nell’intervallo: “Serviva più incisività in avanti”. Tra le poche note positive la prestazione di Zapata: “E’ stato davvero ottimo. Ha dimostrato di avere una base importante”. Infine, al termine della partita c’è stato un colloquio con presidente e dirigenti: “E’ stato un confronto sereno e sono sicuro che alla fine il lavoro pagherà. Ne ho passate di più brutte ma sono tranquillo e mi rimbocco le maniche”. La parola al collega di panchina, Alfredo Aglietti: “Pareggio giusto. E’ stata una partita equilibrata, nella quale nella ripresa è subentrata la paura di perdere. Mi è piaciuto molto lo spirito mostrato in campo, senza timori reverenziali, sicuramente un passo in avanti sul piano della personalità e del piglio. Non mi sono piaciuti invece i troppi errori in fase di ultimo passaggio perchè così si rischia di perdere qualcosa in fase offensiva e di concedere qualcosa di troppo agli avversari. Bene infine anche gli attaccanti che si sono sacrificati in fase difensiva”