Gesenu, c’è la commissione d’inchiesta. Lite furibonda tra Liberati e Marini che replica: “Sciacquati la bocca”
PERUGIA – Dopo una lunga giornata di lavori prende forma la commissione d’inchiesta su Gesenu. Il consiglio regionale si è espresso relativamente alla durata e alla composizione dell’organo che dovrà appurare la situazione dell’azienda di gestione dei rifiuti perugina. Saranno cinque i consiglieri che ne faranno parte e i lavori dureranno fino al 7 aprile 2016. Questa è stata la proposta del capogruppo Pd Leonelli. L’oggetto, immodificabile per regolamento se non con l’assenso dei proponenti, dovrebbe essere invece quello presentato dalle opposizioni.
È questo l’esito di una giornata di lavori convulsi in consiglio regionale, che hanno riguardato, nonostante la decisione della capogruppo di lunedì, l’istituzione della commissione d’inchiesta. A rimetterla in gioco è stato il grillino Andrea Liberati, che ha chiesto l’inserimento all’ordine del giorno. Richiesta approvata dalla maggioranza che è passata al contrattacco, con il capogruppo dem Giacomo Leonelli, entrato nello specifico delle proposte, specificando però di non condividere l’oggetto del documento, presentato dalla minoranza la scorsa settimana.
L’approvazione è stata convulsa e segnata dalla polemica del capogruppo del M5S con Leonelli e poi con la Marini. Leonelli ha chiesto le scuse formali di Liberati, colpevole di aver associato fenomeni di criminalità legati ad associazioni mafiose al nome del Partito democratico. Liberati non si è scusato e Leonelli ha abbandonato per protesta la seduta, sfilando il badge. Con la Marini parole di fuoco. “Voi non accettate che si parli di mafia in Umbria”, ha detto Liberati. Risposta della Marini: “Sciacquati la bocca”.
Ora maggioranza e opposizione dovranno indicare i componenti che saranno convocati dall’ufficio di presidenza e, alla prima seduta, nomineranno presidente e vicepresidente.