Gualdo Tadino, operazione contro il bracconaggio: denunciati in tre sorpresi a cacciare specie protette
GUALDO TADINO – Gli agenti del corpo forestale di Gualdo Tadino, insieme a quelli di Sassoferrato e al Nipaf di Ancona hanno denunciato tre bracconieri di Gualdo Tadino nell’ambito di una complessa operazione condotta a cavallo tra le regioni Umbria e Marche.
Nascosti a partire dalle ore notturne sul valico montano in località Valmare di Montemaggio, i forestali sono intervenuti all’alba per evitare la mattanza di uccelli protetti. Le tre persone sono state sorprese infatti con sette esemplari di avifauna particolarmente protetta appena abbattuti. Uno dei tre è stato anche trovato in possesso di un richiamo elettronico illecito.
Sono quindi scattete le perquisizioni domiciliari. Nelle abitazioni dei tre i forestali hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale. Complessivamente sono stati sequestrati tre fucili, 2.500 munizioni, mezzo chilo di polvere da sparo, un richiamo elettronico illecito e sette esemplari di fringillidi particolarmente protetti abbattuti illegalmente.
I tre bracconieri denunciati alle competenti Procure della Repubblica di Perugia ed Ancona rischiano pene fino a dodici mesi di arresto, previste per l’omessa denuncia di munizioni e per l’abbattimento di specie particolarmente protette, oltre al ritiro della licenza di caccia.
L’operazione è stata svolta nell’ambito di una vasta campagna incentrata al contrasto del bracconaggio alle specie migratorie perpetrato da decenni nei principali valichi montani tra Umbria e Marche.
Numerose specie particolarmente protette dalla normativa nazionale e comunitaria – fanno sapere dal Corpo Forestale – vengono abbattute ogni anno dai bracconieri e nascoste all’interno della vegetazione per eludere i controlli. Tale pratica è stata riscontrata in numerosi valichi montani della regione anche nelle passate stagioni venatorie. Questi piccoli uccelli protetti sono molto ricercati perché costituiscono ingrediente fondamentale di alcuni piatti tipici della tradizione venatoria, ormai non più compatibili con le esigenze di tutela ambientale.