Decreto Salvabanche, la Lega per il Lavoro: “Colpiti i veri ammortizzatori sociali, i risparmi delle famiglie”

GUALDO TADINO – “Anni durissimi per la fascia appenninica”. E’ l’allarme della Lega per il Lavoro che segnala, dopo la crisi economica, anche i disagi dei cittadini dovuti al decreto Salvabanche del governo. Atto che viene registrato come “una nuova mazzata”. Un colpvo che va ad incidere su quelli che, per la Lega per il lavoro sono i veri ammortizzatori sociali, i risparmi delle famiglie.

“Auspichiamo – dicono – che il governo faccia un passo indietro e trovi altre soluzioni. Ricordiamo che  la banca popolare di Gualdo Tadino, fusa  nell’1987 nell’Etruria , da  molti anni è la banca del territorio e quindi tanti sono i cittadini  della fascia appenninica che oggi sono utenti e nello stesso tempo defraudati dal decreto governativo”. Si esprime “solidarietà nei confronti di quei risparmiatori che nel giro di una notte si sono visti svanire nel nulla anni di sacrifici ed invitiamo  il governo a riflettere;  se quei risparmiatori togliessero anche i conti correnti, probabilmente il salvataggio pagato a spese degli utenti non servirebbe, le banche, senza depositari  chiuderebbe lo stesso. Questa nuova tegola di certo non aiuta – riflette la Lega per il Lavoro –  dopo anni di grandi sofferenze occupazionali,con migliaia di posti di lavoro persi, qualche buona notizia a fine 2015 sembra emergere da questo squallido grigiore, certo ci sono molte cose da verificare e capire ma finalmente qualche segnale positivo sta emergendo e la speranza potrebbe riprendersi qualche rivincita”.

 Il riferimento della Lega per il Lavoro va in primis  alla sentenza della cassazione in merito al ricorso delle banche contro la vendita della ex Merloni alla J.P. Industries. “Nemmeno il più ottimista  considerava possibilista il ribaltamento delle due sentenze emesse dal tribunale di Ancona ma oggi in attesa di leggere la sentenza, tutto ciò è avvenuto e quindi per i 350 dipendenti umbri  della J.P. si possono aprire nuovi scenari di lavoro con ricadute non indifferenti anche  per il territorio”. Si parla anche dell’annunciato cambio di passo di Tagina, con “nuovi investimenti, ricerca e innovazione”. “Sappiamo che qualche azienda del territorio sta assumendo, ridando lavoro ai dipendenti ex Merloni, ed in particolare modo a coloro che nell’ottobre 2015, non solo non avevano più lavoro ma avevano finito anche gli ammortizzatori sociali della mobilità. Certo, rispetto ai numeri è poca cosa, ma dimostra che se c’è interesse e volontà, anche questo territorio può essere attrattivo per nuove aziende e dare il giusto  sostegno per chi già ci opera”.
Intanto la Lega per il Lavoro monitora la situazione e annuncia una giornata, in programma a gennaio, per fare il punto della situazione.

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