Antenne, Smacchi (Pd) interroga la Giunta regionale
PERUGIA – La questione, spinosissima, delle antenne e delle relative emissioni elettromagnetiche dannose per i centri abitati, arriva a Palazzo Cesaroni. A farsi portavoce di una problematica che sta riguardando parallelamente Gubbio e Assisi è il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), annunciando la presentazione di una interrogazione.
“Il moltiplicarsi di casi di istallazione di stazioni radio dalle dimensioni imponenti nelle vicinanze di un centro abitato o in aree già sensibili dal punto di vista ambientale – dice Smacchi – è un fenomeno preoccupante, che va monitorato con grande attenzione. A Padule di Gubbio – spiega Smacchi – un’azienda ha iniziato l’istallazione di una struttura di circa 30 metri di altezza in una zona già esposta dal punto di vista ambientale e vicino ad un centro abitato. Il tutto è stato reso possibile dall’assenza di un piano per le emissioni elettromagnetiche, che il Comune, in seguito all’approvazione di un ordine del giorno nel consiglio comunale dello scorso 30 novembre, si è impegnato a redigere. La localizzazione di tale impianto non ha tenuto conto del principio di precauzione, né di alcuna cautela preventiva per quanto riguarda le emissioni. Un fatto che ha spinto il sindaco Stirati a sospendere i lavori con un’ordinanza sindacale”. Smacchi cita anche Assisi, dove un Piano delle emissioni elettromagnetiche esiste ma un comitato di cittadini sta cercando di impedire la realizzazione di un impianto simile in località Caminaccio, nelle adiacenze di una scuola”.
“In questo quadro – dichiara Smacchi – ritengo sia opportuno che la Regione fornisca una fotografia dei Comuni che hanno predisposto un piano di emissioni per l’elettrosmog. È necessaria anche una valutazione della compatibilità delle istallazioni con l’ambiente circostante, nel caso in cui i Comuni abbiano rilasciato autorizzazioni in assenza di un organico piano delle emissioni. La Regione dovrebbe poi chiedere alle Amministrazioni una sospensiva nei casi in cui vi siano autorizzazioni in essere, pur in presenza di un piano delle emissioni, che però, in virtù del cosiddetto principio di precauzione, sancito dall’articolo 174 del Trattato europeo e dell’articolo 32 della Costituzione, vadano a ledere il diritto alla salute, una delle prerogative fondamentali, garantite dalla nostra Carta costituzionale”.
Intanto, se da un lato l’ordinanza del sindaco Stirati, che riscontra “carenze istruttorie” nella documentazione, segna un punto a favore dei cittadini, ad Assisi la questione è aperta. Nel consiglio comunale di ieri sera non è stata approvata alcuna commissione di inchiesta e controllo sulle antenne telefoniche. Un emendamento del consigliere Marcucci rimanda tutti agli uffici, con l’obiettivo di verificare i compiti che questo organo dovrà avere.