Città di Castello, una delegazione dell’associazione “L’Impegno” ricevuta in Comune
CITTA’ DI CASTELLO – Una delegazione dell’associazione L’Impegno, in Burkina Faso nei giorni scorsi per una missione umanitaria, è stata ricevuta in Comune dal sindaco Luciano Bacchetta che ha voluto riservare un riconoscimento ai volontari che vivono e lavorano tra Città di Castello, Gubbio e Sansepolcro. “Quella di oggi – ha detto Bacchetta – è un doveroso atto di riconoscenza che facciamo a nome di tutta la comunità tifernate e altotiberina al lavoro straordinario di persone che con grande passione, anche a rischio della propria incolumità, mettono se stesse e la propria professionalità al servizio di popolazioni poverissime, offrendo una testimonianza di grande valore umano,sociale e civile”.
La spedizione è balzata agli onori delle cronache per essersi trovata vicino alla capitale Ouagadougou, colpita il 16 gennaio scorso da un attacco terroristico di Al Qaeda, ma della quale, attraverso l’incontro in Comune, è stato sottolineato l’importante contributo umanitario, realizzato in particolare con le quasi 800 visite oculistiche, le 130 operazioni chirurgiche e quasi 900 occhiali messi a disposizione della popolazione, oltre alla realizzazione di un blocco operatorio presso il locale ospedale, alla escavazione di un pozzo di acqua potabile e alla donazione di beni di prima necessità. “Dobbiamo essere grati all’associazione ‘L’Impegno’ e all’Ausl Umbria 1 che da quattro anni rendono possibile una simile esperienza, ma ancor più dobbiamo essere orgogliosi di accogliere nella nostra comunità persone di così grande valore, che sono un esempio di vita e di una passione per il proprio lavoro che si fa vera e propria missione”, ha sottolineato Bacchetta, che ha voluto incontrare personalmente il presidente dell’Associazione “L’Impegno onlus” Luigi Panata, il direttore della Struttura Complessa Aziendale di Oculistica Usl Umbria1, Giovan Battista Sbordone, gli infermieri tifernati Roberta Roselli e Angelo Cesari e l’infermiera biturgense Maura Piomboni.
“Quando vedi l’Africa ti innamori”, ha spiegato Panata, dando con una frase il senso dell’impegno umanitario in Burkina Faso “La nostra presenza in questo Paese solo negli ultimi quattro anni si è concentrata sulle prestazioni di natura oculistica – ha evidenziato – in un quadro di aiuti che vanno dalla garanzia del diritto allo studio dei bambini, alla donazione di materiali e alimenti, fino alla realizzazione di pozzi per l’acqua potabile, attraverso cui cerchiamo di sostenere una popolazione alla quale manca davvero tutto”. Attraverso la sua illustrazione, il presidente dell’Associazione “L’impegno onlus” ha fatto comprendere che il lavoro non si esaurisce con la presenza in terra africana, ma prosegue nel tentativo di aiutare le persone alle prese con le patologie più gravi, come un ragazzo che necessita di un trapianto di cornea e una donna malata di tumore che si cercherà di far assistere in Umbria. “C’è tanto da fare – ha lanciato un appello Panata – ma dobbiamo capire che per dare un grande aiuto a queste popolazioni bastano gesti semplicissimi delle nostre istituzioni, ma anche delle nostre comunità, attraverso la donazione, ad esempio, di strumenti che l’ingegneria sanitaria qui ha dichiarato obsoleti”.
La delegazione ha raccontato poi i giorni vissuti dopo l’attentato terroristico. “E’ commovente la riconoscenza che il nostro lavoro riceve da queste persone, che ci hanno veramente aperto il cuore”, ha raccontato Roberta Roselli, che ha testimoniato “quale incredibile emozione sia ridare il dono della vista ai pazienti che abbiamo assistito”. E