Perugia, caso Cartasegna: per ora gli incarichi dell’avvocato non si toccano

PERUGIA – In Comune si torna a parlare del caso Cartasegna, l’avvocato in pensione del Comune che per un decreto sindacale del 2008 segue ancora alcune pendenze legali dell’ente. Poche settimane fa è stato approvato un ordine del giorno che impegna la giunta a revocare gli ultimi incarichi rimasti a Cartasegna. Un paio di giorni fa il consigliere di Forza Italia, Carmine Camicia avrebbe pressato il sindaco Romizi in questo senso. Ne sarebbe nato un acceso litigio, come riporta il quotidiano La Nazione. Oggi l’amministrazione comunale di Perugia fa sapere che “la revoca degli incarichi all’avv. Cartasegna non è stata ad oggi disposta non per mancata considerazione delle argomentazioni presenti nel noto ordine del giorno del Consiglio Comunale, le cui esigenze di discontinuità con il passato sono certamente condivisibili, ma perché dopo una approfondita istruttoria con gli uffici è emerso che tale revoca, che tra l’altro allo stato riguarda solo una decina di cause ereditate dal passato, comporterebbe notevoli svantaggi economici per l’Ente, e quindi per i cittadini”.
Secondo Palazzo dei Priori “l’eventuale minimo risparmio si avrebbe solo nel caso in cui le liti fossero tutte perse dall’Avvocatura interna, ma al tempo stesso il Comune si renderebbe inadempiente rispetto la definizione del rapporto al tempo concordata con l’avv. Cartasegna il quale, a fronte della prosecuzione dei mandati in questione, ha rinunciato alle competenze per un numero cospicuo di cause. Con la revoca, dunque, oltre a non esservi certezza di alcun risparmio verrebbe anche meno tale accordo con tutte le eventuali maggiori pretese vantabili dal legale per le attività comunque svolte”.
“L’eventuale revoca – continua la nota dell’amministrazione comunale – sarebbe inutile anche rispetto alla questione pensionamento, in quanto la base di calcolo per il trattamento si forma unicamente sui corrispettivi (anche arretrati) dovuti per l’attività svolta dal legale prima del suo collocamento a riposo; prestazioni che, dunque, vengono contabilizzate in caso di esito vittorioso sia che la vertenza venga portata a compimento dallo stesso avv. Cartasegna, sia che la stessa venga proseguita da altro legale. L’azione dell’Amministrazione si deve conformare a criteri di legalità, economicità e buon andamento. In definitiva, in considerazione di tale istruttoria – conclude l’amministrazione comunale – non si ritiene si possa permettere in questo momento di aggravare ulteriormente le già complesse condizioni di bilancio sull’altare di una pur apprezzabile petizione di principio, con l’esito paradossale che per affermare detto principio il Comune si troverebbe a corrispondere ulteriori somme al legale in questione”.

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