Unioni civili, il cardinale Bassetti: “Più Stato laico, meno vescovi – pilota”
PERUGIA – “Mi sembra che Francesco sia stato chiaro: ‘Il Papa è per tutti’ e ‘il dialogo con la politica spetta alla Cei’. Ciò significa che il Papa, come tutti i vescovi, non interviene nel dibattito parlamentare perché è fermamente convinto della laicità dello Stato. Un principio che scaturisce dall’insegnamento evangelico. E, inoltre, che occorre costruire un dialogo, un discorso collaborativo tra persone che hanno la volontà e il desiderio di incontrarsi nel profondo rispetto delle prerogative di ogni istituzione civile o religiosa”. Così il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, in un’intervista a Repubblica.
Sulle unioni i civili “il Papa ha detto che un parlamentare cattolico deve votare ‘secondo coscienza formata’, come dice il catechismo della Chiesa. I laici dovrebbero sapere come comportarsi”, dice Bassetti. “Tutto questo, ovviamente nella misura in cui si sono formati alla scuola del Vangelo e hanno aderito al suo messaggio. Il Vangelo, infatti, annuncia la verità sull’uomo. Se uno si distacca da questa visione non è più cristiano”.
“I laici hanno a disposizione un patrimonio vasto rappresentato dalla dottrina sociale della Chiesa. Elaborino,
per esempio, una proposta concreta per l’Italia, come a Camaldoli più di 70 anni fa: cosa pensano di fare per
contrastare la povertà? Come contrastare la criminalità organizzata, vera piaga sociale per il Paese? Quali misure per un nuovo Stato sociale su misura per la famiglia?”, osserva Bassetti. “Più il laicato cresce nella consapevolezza del proprio ruolo, meno c’e’ bisogno di vescovi-pilota. Il ruolo del vescovo è quello del pastore. Certo anche al pastore, talvolta, spetta il compito di indicare una strada”.