Ternana, caso Masi, l’agente tuona: “Società scorretta, non ci ha nemmeno ricevuto”

Nemmeno il tempo di godersi il prestigioso successo di Novara che la Ternana deve far fronte ad un’altra spina non da poco. Nei giorni scorsi si era paventato un reintegro di Alberto Masi, data l’imminente operazione al ginocchio cui dovrà sottoporsi Vitale, e la rescissione del neo arrivato Fabiano Santacroce. A quanto pare questa soluzione, almeno per il momento, è del tutto irrealistica e l’agente del giocatore, Federico Cavalli, interpellato dal portale Ternana News, non ce l’ha fatta a rimanere in silenzio. Vediamo un estratto delle sue dichiarazioni. Iniziando dal comportamento, a suo dire irriguardoso, tenuto dalla società nei confronti del suo assistito: “Il comportamento che sta tenendo la Ternana non è comprensibile. E non spetterebbe neanche a me capirlo. Non è proprio qualificabile, io in tanti anni di carriera non mi sono mai trovato in una situazione del genere, vi assicuro. È vero che è nel diritto di una società stilare le liste come meglio si crede. Ma comunque bisogna tener conto, almeno, della professionalità altrui. Non voglio neanche entrare nel fattore umano: parlo di professionisti. Io sono un professionista, Alberto è un grande professionista. E fra professionisti non ci si comporta così”. A discutere ovviamente sono stati i modi: “Dal giorno dell’esclusione di Masi dalla lista over ho cercato un contatto con la proprietà. Ho anche fatto passare del tempo. Sono stato molto deciso ma sempre educato. Ho parlato con Stefano Dominicis, che non so che ruolo abbia nella società, e mi sono sempre sentito dire che la mia posizione era comprensibile e che sicuramente Longarini mi avrebbe ricevuto pere avere un colloquio. Io ho dato la massima disponibilità di tempo e di luogo. Avrebbero dovuto loro spiegare a Masi quale era la motivazione di un gesto estremamente grave. Sono passato sopra anche a questo: l’ho chiesto io… Sono fatto così: sono per la mediazione e non per lo scontro”. Cavalli ha rivelato di non essere mai stato ricevuto dalla dirigenza: “Ma non solo: non hanno nemmeno risposto a chiamate o messaggi. E questo è un comportamento inaccettabile. Qui si sommano danni a danni. Alberto non ha fatto nulla per meritarsi una situazione del genere, né a livello comportamentale né tantomeno a livello tecnico. Ha comunque – dopo un periodo di smarrimento – continuato ad allenarsi con il gruppo e per quanto potesse con il sorriso. In attesa di un confronto. Nel frattempo è chiuso il mercato praticamente ovunque e questo ritardo ci ha comportato un ulteriore danno”. La versione ufficiale fornita da ambienti societari sarebbe da ricondurre a dei rifiuti del giocatore a trasferirsi altrove, cosa che Cavalli, nei vari passi dell’intervista, ha smentito categoricamente: “Alberto non ha rifiutato proprio nulla.  E la verità è esattamente al contrario. Ci sono state delle opportunità durante questo calciomercato e Spezia era una di queste. Ne ho parlato a lungo con Acri. Lo Spezia avrebbe fatto ad Alberto un buon contratto, era pronta a fare uno scambio. Ma Acri mi ha sempre detto che non lo avrebbe lasciato andare perché per lui era un elemento fondamentale. Lo avrebbe lasciato andare solo se avesse potuto prendere uno più forte di Alberto. Si può essere d’accordo o meno con Acri, ma almeno discutevamo seriamente di calcio. Vista la posizione della società abbiamo deciso che la cosa migliore fosse rimanere a Terni e dire allo Spezia “no grazie”. Il Verona? Si è fatto sotto l’ultimo giorno di mercato. Andato via Acri ho parlato con Dominicis e Longarini per capire se cambiava qualcosa. Lo stesso presidente della Ternana mi ha detto che se volevo far cambiare squadra a Masi dovevo portare una società pronta ad investire suo giocatore diversi soldi, visto che Masi secondo lui era un giocatore importante e su cui la Ternana aveva fatto un investimento di un certo tipo. Ho capito quindi che non era cambiato sostanzialmente nulla. Poi è uscito il Verona: ma l’operazione era condizionata a degli incastri che non si sono verificati”. E non è finita qui: “Alle ore 21, quando è saltato Ceravolo al Novara, Dominicis mi ha chiamato per chiedere se si poteva rimettere in piedi la trattativa per la cessione di Alberto. Alle 21 capite? In due ore si poteva fare tutto quello che non siamo riusciti a fare, per volontà della Ternana, in 30 giorni”. Insomma una vicenda in cui escono tutti sconfitti, la società, ma soprattutto il giocatore, che ha subito senza ombra di dubbio un danno enorme per il prosieguo della sua stagione.

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