PACATA…MENTE
Stella/Trascorsi 4 giorni da quel risultato straordinario e, diciamolo, per qualche verso inatteso, consumati fiumi di inchiosro, viste ed ascoltate effluvi di tiritele teleivisive, il nostro esercizio di oggi, è quello di aprire, a bocce ferme, una tribuna per il commento (anche auspicabilmente dissenziente) dei nostri lettori per il quale commento il nostro sito riserva appositi spazi. Se è vero che “la sconfitta è orfana e la vittoria ha molti padri”, tre sono i padri dell’exsploit di domenica scorsa: 1) Matteo Renzi 2) 11.172.861 di italiani 3) Giorgio Napolitano che pacata…mente incassa il placet del Paese su tutta la linea politica-istituzionale seguita dalla caduta del Governo Berlusconi che si sono susseguiti tutti istituzionalmente e politicamente lungimiranti. Tornando al primo artefice della vittoria giova ricordare Honoré de Balzac: “Il più grande pericolo si corre nel momento della vittoria”. E questo Matteo lo ha capito benissimo: quel popolo, quel 40,8% contiene persone, molte delle quali, per la prima volta pensano di potersi fidare di un leader di sinistra. Ebbene quel popolo sarà molto esigente. Una fluidità elettorale tale che il PD non deve dare per acquisito e stabilizzato un risultato di così vaste proporzioni. E’ forse con questa consapevolezza che in conferenza stampa, con toni giusti, con emozione priva di trionfalismo Renzi aveva già la mente altrove . Buon lavoro Matteo, questo risultato tiene alte le speranze. E con le cassadre ci rivediamo nel 2018!