Un pensionato addetto stampa dell’ospedale di Perugia, Asu: “Inaccettabile”, Barberini: “Bloccate speranze e competenze”
PERUGIA – Il nuovo (si fa per dire) addetto stampa dell’azienda ospedaliera di Perugia è un pensionato, con oltre quarant’anni di carriera, tanto che nei giorni scorsi è stato premiato dall’Ordine dei giornalisti dell’Umbria per anzianità d’iscrizione. È stato nominato in queste ore, dopo aver ricoperto il medesimo incarico per anni. Una riconferma dunque, che non è affatto piaciuta all’Associazione stampa umbra e al Gus (Giornalisti uffici stampa dell’Umbria), che ha immediatamente preso posizione, bacchettando l’azienda ospedaliera di Perugia e sollevando un vespaio di polemiche soprattutto sui social network.
“Si apprende con disappunto, da notizie di stampa – afferma l’Asu – il rinnovo della collaborazione tra l’Azienda ospedaliera di Perugia ed il giornalista Mario Mariano incaricato, da quanto risulta, di gestire i rapporti con le diverse testate. Se ciò fosse vero, le raccomandazioni a suo tempo espresse dagli organismi di categoria, a seguito del concorso che tre anni fa portò lo stesso Mariano a ricoprire formalmente dopo già diversi lustri il ruolo che ora gli viene riassegnato, sarebbero ampiamente disattese. Il cambio nella direzione dell’Azienda ospedaliera di Perugia non avrebbe sancito una cesura con il passato, come più volte auspicato in direzione di una maggiore trasparenza nell’attribuzione di incarichi per i giornalisti nella pubblica amministrazione. Anche con il cambio del vertice aziendale – evidenzia l’Asu – si continuerebbe invece a penalizzare, escludendole da qualsiasi possibilità occupazionale, oltre professionalità presenti in Umbria. Tanto più in un momento come questo, dove molti giornalisti umbri hanno perso il lavoro, rischiano di perderlo o vivono in situazioni di crescente precarietà, la scelta operata sarebbe frutto di poca attenzione per la categoria, tornando a ripercorrere strade già battute, che avevano suscitato forti proteste in passato”.
Quindi l’affondo: “Le istituzioni umbre (Regione, Comuni, Aziende Usl e Ospedaliere, Agenzie etc) in tutte le loro articolazioni, e anche nell’ambito della riforma endoregionale, devono assumersi chiare responsabilità, far seguire alle parole un lavoro concreto che definisca e individui anche per i giornalisti che rischiano di vedere cancellato il loro ruolo e funzione percorsi chiari e di prospettiva, così come per tutti gli altri lavoratori. Non si può far finta di dare con la destra e togliere con la sinistra sperando che nessuno se ne accorga. Il quadro deve essere chiaro ed organico per tutti a tutela prima di tutto del diritto dei cittadini ad una corretta informazione”.
E ancora: “Ferma restando la piena legittimità del giornalista Mariano di accettare le collaborazioni che gli vengono proposte, rimane il fatto che un ente pubblico dovrebbe agire come tale, collaborando con gli organismi di categoria per la definizione di scelte che hanno un interesse collettivo. Chiediamo dunque all’Azienda Ospedaliere di Perugia di prevedere in pianta organica il proprio Ufficio stampa e di tornare immediatamente indietro sulla decisione, qualora fosse stata presa, di avvalersi di un pensionato come addetto stampa per le motivazioni addotte”.
La nomina (o meglio conferma) di un pensionato alla guida dell’ufficio stampa dell’ospedale di Perugia non poteva passare inosservata agli occhi di Luca Barberini, ex assessore regionale alla sanità, dimessosi dall’incarico proprio in nome del rinnovamento.
Barberini interviene sulla vicenda rilanciando sul suo profilo Facebook la presa di posizione dell’Asu, ma anche commentando quanto accaduto.
“L’azienda ospedaliera di Perugia – scrive l’ex assessore – nomina e conferma responsabile dell’ufficio stampa un giornalista pensionato impegnato nel ruolo già da alcuni anni…..nulla da dire su professionalità e competenza ma…. Innovazione e rinnovamento non sono più esclusiva di alcuni, ma evidentemente cominciano a fare breccia nella nostra regione……fatichiamo solo a farlo capire a chi sostiene che nella nostra la nostra sia una battaglia per le poltrone, che le questioni poste non interessino alla nostra comunità regionale, che siano problemi che non riguardano i cittadini, una superficialità sconvolgente e politicamente incomprensibile……evidentemente l’attuale situazione bloccata e congelata ai “datati rinnovatori” sta bene così, bloccare ancora una volta le speranze, le passioni, gli entusiasmi e le competenze dei nostri giovani è ciò che si vuole perseguire…. noi no! #vogliadicambiare”.
E giù il solito diluvio di “mi piace” e di commenti. La notizia si è diffusa rapidamente sui social, con prese di posizione piuttosto sdegnate, non solo da parte di utenti per così dire comuni ma anche di addetti ai lavori, soprattutto giovani giornalisti disoccupati, cassintegrati o precari “fatti fuori” da un pensionato. Del resto siamo in Umbria, la regione più vecchia d’Italia…