Foligno, carabiniere aggredito, forse una vendetta per l’attività svolta
FOLIGNO – C’è forse una vendetta dietro la violenta aggressione al carabiniere di Foligno, picchiato a bastonate da due giovani albanesi, il 5 aprile davanti all’istituto tecnico industriale, mentre aspettava il figlio all’uscita di scuola. I presunti aggressori sono stati fermati poche ore dopo il grave fatto di violenza: si tratta di due ragazzi di 20 e 30 anni entrambi con precedenti penali, uno dei due addirittura sottoposto a regime di sorveglianza speciale. Non sono ancora chiari i motivi dell’aggressione, ma sarebbe emerso che i due conoscevano la vittima e serbavano vecchi rancori nei confronti del militare per motivi legati alla sua attività investigativa.
Il carabiniere era in borghese, libero dal servizio, e stava aspettando che il figlio uscisse da scuola, quando è stato improvvisamente accerchiato e picchiato a bastonate dai due albanesi. Non si sa se i due l’hanno riconosciuto casualmente o se erano appostati per braccarlo. Il fatto è accaduto intorno alle 13, davanti a numerosi testimoni, fra cui diversi studenti che uscivano dalle scuole superiori presenti in zona. Il brutale pestaggio ha richiamato l’attenzione dei presenti, che hanno subito chiamato il 112 e il 118. Il militare, appartenente al Nucleo radiomobile di Foligno, è stato subito trasportato all’ospedale dove gli sono stati riscontrati diversi traumi (in particolare alla testa e a un polso) per i colpi inferti.
I due albanesi, subito scappati dopo l’aggressione, sono stati rintracciati nel centro storico di Foligno dai colleghi della vittima. Su disposizione del sostituto
procuratore della Repubblica di Spoleto, Patrizia Mattei, è scattato l’arresto per per lesioni e danneggiamenti personali. Uno è stato anche accusato di resistenza a pubblico ufficiale e un altro di violazione degli obblighi di sorveglianza speciale, a cui era sottoposto. Il carabiniere è stato dimesso dall’ospedale, la prognosi è di 40 giorni.