Foligno, il Museo della Stampa raddoppia: esposti macchinari dell’800
FOLIGNO – Il Museo della Stampa a Foligno raddoppia, con un nuovo spazio e antichi macchinari appartenuti alla storica tipografia Mancini e Valeri. Nell’anniversario della prima edizione a stampa della Divina Commedia – avvenuta a Foligno l’11 aprile del 1472 – l’11 aprile, alle 10, in piazza don Minzoni, verrà inaugurato il laboratorio della nuova sezione del Museo della Stampa, allestita a palazzo Deli.
Nei locali a piano terra, sono stati collocati alcuni pezzi dell’ex tipografia Mancini e Valeri. Ci sono caratteri tipografici in piombo e legno che risalgono al 1800 e ai primi anni del 1900, fregi datati tra 1700 e 1800, e pezzi che non si trovano più nel mercato. L’intera operazione è stata resa possibile con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.
“Ci sarà quindi un laboratorio tecnico e didattico sulle antiche tecniche tipografiche e nel corso dell’inaugurazione di lunedì 11 aprile è prevista la realizzazione – ha assicurato Palmiro Filippuci, che ha messo a punto il laboratorio – di prove di stampa con gli storici macchinari.
Rita Barbetti, vicesindaco con delega alla cultura, ha parlato di “iniziativa di rilievo con la presenza di questi macchinari che sono strumento di curiosità”. Gaudenzio Bartolini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, ha sottolineato che “si tratta di un importante lavoro che fornisce nozioni e strumenti ai giovani”.
La direttrice della biblioteca, Rossana Landi, ha ricordato gli appuntamenti che si susseguiranno durante il mese di aprile con le letture dantesche che riguarderanno le varie fasce di età, dai piccoli tra gli 8 e i 10 anni ai liceali protagonisti delle lettura fino alle conferenze che fanno parte del festa di scienza e filosofia.
Da segnalare la conferenza del prof. Enrico Malato (30 aprile) su “La memoria” di Dante la presentazione (sempre il 30 aprile) di Italo Tomassoni della ristampa anastatica dell’editio princeps della Divina Commedia pubblicata dalla Editoriale Campi ed illustrata da Gianni Dessì.