Centrale Bastardo, sindacati denunciano disinteresse istituzioni locali: “Restano solo disoccupazione e nessun futuro per i giovani”
GUALDO CATTANEO – “Con Enel che dichiara il proprio disimpegno dalla produzione di energia elettrica nel territorio regionale, continua il processo di depauperamento delle attività produttive in Umbria senza che le amministrazioni regionale e locali si impegnino per fare qualcosa e invertire la tendenza”. È la denuncia che muovono le segreterie territoriali e regionali dell’Umbria di Filate-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil e i lavoratori della centrale termoelettrica ‘Pietro Vannucci’ di Gualdo Cattaneo.
“Enel – spiegano i sindacati –, dopo aver annunciato l’intenzione di ridurre gli organici della centrale di Pietrafitta, preludio alla dismissione, ufficializza la volontà di anticipare di ben tre anni, al 31 dicembre 2016, il piano di chiusura della centrale di Gualdo Cattaneo. L’azienda elettrica non ha, infatti, ottenuto per il sito in questione alcuna apertura dalle istituzioni locali, su possibili scenari di trasformazione dell’impianto che potessero garantire a Enel la rimuneratività e al territorio l’ecosostenibilità”.
“La politica ‘non politica’ umbra – accusano le organizzazioni sindacali –, in barba alla crisi economica che il Paese sta vivendo, non è interessata a mantenere siti produttivi nel proprio territorio e questi fatti ne sono l’ennesima dimostrazione. Da metà degli anni Novanta a oggi, si è assistito alla dipartita dall’Umbria delle più importanti aziende nazionali e internazionali con conseguente perdita di occupazione e, quindi, sostentamento delle famiglie umbre. Peggio ancora, privando le generazioni future di qualsiasi prospettiva di vivibilità sul territorio. I rappresentanti politici umbri dimostrano ancora una volta la loro incapacità di governare e indirizzare i processi nevralgici e sostanziali necessari al benessere del territorio”.
“Siamo preoccupati per i nostri posti di lavoro e – sottolineano sindacati e dipendenti Enel della centrale ‘Pietro Vannucci’ –, soprattutto, per il futuro dell’intera popolazione umbra avviata, qualora le istituzioni locali continuassero con scelte contro le persone anziché per le persone, a emigrare verso altri lidi prima di essere sopraffatta dalla miseria, da sempre maggiori oneri e tasse senza tuttavia averne indietro alcun servizio o beneficio. Forze produttive e cittadini umbri siano consapevoli della situazione per attivare nell’immediato futuro scelte di rappresentanza politica oculate in grado di assicurare politiche programmatiche di benessere a beneficio dell’intero tessuto sociale e a svantaggio di scelte di mero interesse lobbistico o, peggio, personale”.