Acquasparta, ‘Lavoro cultura partecipazione’ abbandona consiglio comunale
ACQUASPARTA – “Esprimendo rammarico e delusione per l’ennesima scorrettezza messa in campo dal sindaco Roberto Romani, abbiamo deciso di abbandonare i lavori del Consiglio comunale del 28 aprile”. È quanto rendono noto i consiglieri comunali di Acquasparta del gruppo ‘Lavoro cultura partecipazione’ Guido Morichetti, Massimiliano Pambianco e Rossano Pastura. “Per la seconda volta consecutiva – dichiarano i consiglieri –, il sindaco ha omesso, nella convocazione del Consiglio comunale, di sottoporre all’attenzione dell’assemblea la mozione da noi presentata alla fine dello scorso anno avente come argomento ‘Un nuovo progetto per il lavoro e il futuro dei nostri territori’. Una decisione del sindaco in assoluto contrasto con quanto previsto dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio comunale di Acquasparta, che all’articolo 50, comma 1, recita testualmente ‘Le mozioni sono svolte nel corso della seduta immediatamente successiva alla loro presentazione’. Solo un irresponsabile può continuare a sottovalutare lo stato di depressione e di disagio che la comunità di Acquasparta sta vivendo. Più volte abbiamo sollevato il problema di una crisi strutturale che sta investendo l’economia del nostro comune, come i numeri testimoniano e che il sindaco Romani si rifiuta di vedere”. “La popolazione che cala, con 400 persone in meno negli ultimi cinque anni – ricordano Morichetti, Pambianco e Pastura –; il reddito pro capite dei cittadini in picchiata, con un meno 17 per cento che fa sprofondare Acquasparta al penultimo posto della classifica dei 92 comuni umbri; attività commerciali che continuano a chiudere; tariffe e tasse al massimo, senza alcun tentativo di riduzione della spesa; nessuna azione per valorizzare le risorse del territorio e il patrimonio immobiliare del Comune, come nel caso delle terme dell’Amerino di cui non si vedono gli investimenti milionari annunciati dal sindaco e dall’assessore Proietti; soldi pubblici buttati senza nessun frutto, come quelli spesi per progettare la linea di teleriscaldamento che non verrà più realizzata; problemi di carattere sociale legati a tossicodipendenza e ludopatia; mancanza di trasparenza e correttezza procedurale nell’affidamento di incarichi professionali e lavori, come la relazione della Commissione anticorruzione intercomunale ha evidenziato”.
“Qualsiasi sindaco e amministratore di buon senso – commentano ancora i tre consiglieri – cercherebbe la massima collaborazione per affrontare una situazione drammatica come questa, mettendo in campo tutte le possibili sinergie e idee. Invece Romani e la sua maggioranza, che dopo tanti proclami non sanno più come rimediare a questa situazione, continuano con il loro comportamento sconsiderato che sta portando la comunità acquaspartana sull’orlo di un baratro da cui sarà difficile risollevarsi. A ciò si aggiunga la preoccupazione per il fatto, ormai certo, che l’approvazione del bilancio consuntivo 2015 e quello di previsione 2016 non avverrà entro il 30 aprile di quest’anno come invece previsto dalla legge. È evidente che l’amministrazione naviga a vista, agendo con superficialità e negligenza, non essendo in grado nemmeno di rispettare quelle che sono le normali scadenze per una corretta gestione della cosa pubblica”. “Sicuramente – concludono i consiglieri del gruppo ‘Lavoro cultura partecipazione’ – il tempo dei proclami è terminato e le difficoltà dell’amministrazione Romani stanno emergendo con forza. Non si sa più dove prendere le risorse, visto che le tasse sono già al massimo e i costi dei servizi sempre più alti, tanto che l’unica cosa di cui sono capaci è stata quella di chiedere ai vigili urbani, con tanto di delibera di Giunta, di incrementare gli introiti delle multe”.