Foligno, carabiniere ucciso, super consulente in caserma per perizia balistica
FOLIGNO – A un anno dalla morte del carabiniere Emanuele Lucentini, avvenuta il 16 maggio 2015 nel cortile della caserma di Foligno e per la quale è in carcere il collega Emanuele Armeni, si sono svolti nuovi accertamenti tecnici per capire l’esatta dinamica della vicenda. Stamattina il super consulente balistico Marco Piovan, nominato dal giudice Stefania Amodeo come esperto super partes, si è recato sul luogo del delitto insieme a tutte le parti per capire se il colpo partito dalla mitraglietta M12 di Emanuele Armeni sia partito accidentalmente, come sostenuto dalla difesa del militare che si trova in carcere dal luglio scorso, o se invece si sia trattato di omicidio volontario come sostiene l’accusa. Due versioni diametralmente opposte, supportate da altrettante relazioni tecniche, su cui l’esperto dovrà fare chiarezza consegnando una relazione entro fine giugno.
I tecnici sono rimasti nella caserma di via Garibaldi per tutta la mattinata, effettuando una serie di prove anche con l’aiuto di due manichini. Nel pomeriggio, nel poligono di Marmore a Terni, sono state invece fatte prove di tiro con l’arma che ha ucciso Lucentini. Il processo riprenderà il 12 luglio prossimo.