Perugia, rimpatriato pericoloso spacciatore
PERUGIA – Rimpatriato un altro pericoloso spacciatore che era stato anche arrestato con 1.500 dosi di eroina pronte per essere messe in vendita. J.A., tunisino del ‘80 , era a Perugia dal 2009 e aveva stabilito la sua base operativa in centro Storico, dove operava in zona San Francesco al Prato. Per anni ha tenuto impegnate le forze di Polizia che, con fatica lo hanno braccato e arrestato più volte; la Squadra Mobile nel 2011 lo aveva addirittura bloccato perché deteneva 1500 dosi di eroina. Per questo crimine è stato condannato nel 2011 e come misura di sicurezza il Magistrato di Sorveglianza ha disposto la sua espulsione al termine del periodo detentivo in carcere.
Tale espulsione dal territorio nazionale non è stata eseguita, nonostante la Questura lo avesse rintracciato e trasferito ad un C.I.E., perché lo straniero ha inoltrato istanza di protezione internazionale riferendo che in patria sarebbe state perseguitato. Ha così rinviato la sua effettiva espulsione e nel frattempo è stato arrestato altre due volte per spaccio in città. Da poco era stato scarcerato e stava completando di scontare la sua pena nella abitazione della sua giovane convivente italiana, in Centro Storico. L’Ufficio Immigrazione da tempo aspettava che cessassero gli impedimenti al suo allontanamento dal Territorio Nazionale: in questi giorni ha concluso il suo periodo detentivo e la sua istanza di asilo internazionale è stata ritenuta pretestuosa. I poliziotti hanno quindi pianificato tutti i dettagli del suo rimpatrio. L’altro ieri la Squadra Mobile, che lo aveva già localizzato in città, al momento opportuno lo ha acciuffato e portato in Questura. Presso l’Ufficio Immigrazione lo straniero non ha potuto far altro che prendere atto che doveva rientrare, a forza e sotto stretta vigilanza, in Tunisia. Infatti, vista la sua pericolosità, da Perugia sono partite due squadre di poliziotti dell’Ufficio Immigrazione: una che lo ha scortato fino a Fiumicino ed una, specializzata nei servizi internazionali, che lo ha scortato a bordo dell’aereo fino a Tunisi e consegnato alla Polizia di quel paese.