Stroncone, gli arrestati inchiodati da intercettazioni video e pedinamenti. È stato il sindaco Falcini a chiamare i carabinieri

STRONCONE – È stato il sindaco Falcini a presentare una denuncia ai carabinieri. Il primo cittadino, stanco di vedere gli operai dell’autoparco abbandonare continuamente il posto di lavoro, si è rivolto direttamente agli inquirenti presentando un esposto dettagliato. In realtà  il sindaco Falcini ha provato più volte a richiamare i dipendenti infedeli al loro dovere senza però riscontrare risultati positivi. A quel punto si è armato di coraggio e ha deciso di rivolgersi agli uomini dell’Arma.

È scattata così l’attività investigativa con delle piccole videocamere inserite proprio nell’autoparco, una in particolare che riprendeva i cartellini del personale con le relative timbrature. Dalle immagini sarebbero emerse condotte illecite che evidenziavano entrate in ritardo e uscite in anticipo. Addirittura in alcuni casi veniva registrata l’assenza dal servizio. Il tutto con la massima tranquillità dei 7 dipendenti, tanto da far ritenere che si trattasse di un normale modus operandi. I 7 dipendenti assenteisti sono stati anche pedinati per diverse settimane dai carabinieri che hanno così costruito un robusto impianto accusatorio.

Il procuratore capo della Repubblica di Terni Alberto Liguori ha sottolineato, nel corso della conferenza stampa, il ruolo fondamentale del sindaco. Per Liguori quanto è accaduto è molto grave  perché ha costretto “un sindaco a porre attenzione a chi va a lavorare e chi no. Occorrerebbe, invece, maggior senso di responsabilità da parte di chi lavora per la pubblica amministrazione”.

Una vicenda definita dal Giudice per le Indagini Preliminari di Terni Maurizio Santoloci particolarmente grave in quanto avviene in un momento di pesante crisi generale.

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