PERUGIA – Il suo lavoro gli aveva fruttato un ricavato di un milione di euro a nero. Talismani, profezie sul futuro, un giro di carte ed il gioco era fatto. La Guardia di Finanza di Perugia però ha scoperto le carte del cartomante, cui facevano capo ben due aziende di call center operanti nel capoluogo umbro. L’uomo ha nascosto in pochi anni circa un milione di euro di ricavi al fisco. Le Fiamme Gialle di Perugia sono arrivate all’identificazione dell’uomo al termine di approfonditi accertamenti.
Dietro l’offerta di consigli telefonici ad una variegata clientela alla ricerca di ispirazioni sentimentali, di previsioni sul futuro e di lettura dei tarocchi, si nascondeva una vera e propria attività imprenditoriale, che si avvaleva della collaborazione di numerosi operatori addetti ai centralini di numerazioni speciali, i classici “899”, e promuoveva la propria attività attraverso messaggi pubblicitari divulgati su emittenti televisive e riviste di “gossip” a tiratura nazionale.
Il cartomante, per nascondere la propria posizione fraudolenta al fisco, aveva presentato regolarmente le dichiarazioni fiscali, indicandovi, però, ricavi irrisori rispetto a quelli effettivamente incassati, e “dimenticando” il pagamento delle imposte, quantificate dai Finanzieri in oltre un milione di euro.
Non solo: per nascondere i propri guadagni agli occhi del fisco, il cartomante utilizzava anche carte di credito di tipo prepagato intestate a prestanomi, sulle quali i clienti più “fedeli” venivano invitati a versare la somma richiesta per la preveggenza. Maggiore era la cifra corrisposta e più accurato sarebbe stato il consulto.
All’esito delle indagini dei militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Perugia, l’uomo è stato deferito al la locale Procura della Repubblica ed è stata proposta all’Agenzia delle Entrate l’adozione di misure cautelari a tutela del tributo evaso.
Ancora una volta, l’attività ispettiva delle Fiamme Gialle perugine è stata orientata verso l’aggressione di fenomeni di illegalità fiscale, allo scopo non solo di recuperare risorse sottratte ai bilanci pubblici ma, anche, di arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che rispettano la legge.