Democratici, il richiamo di Presciutti al Pd: “Subito rinnovamento dal basso”
GUALDO TADINO – Sotto i primi caldi estivi riprende piede anche il dibattito politico alla luce del sole, alimentato da una possibile soluzione alla crisi della giunta regionale e all’analisi dei risultati delle amministrative da parte del Partito democratico regionale. Ad entrare a piedi uniti nel dibattito è il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, con un intervento pubblicato sulle colonne del Corriere dell’Umbria dal titolo molto eloquente: “Rinnovamento dal basso”.
“Credo che, dopo i ballottaggi – dice Presciutti – sia il momento di chiamare le cose con il proprio nome. Stefania Proietti, ne sono certo, sarà sicuramente un ottimo sindaco, una donna capace e molto caparbia che è riuscita, col sorriso sulle labbra, a vincere una sfida importante nella città simbolo dell’Umbria nel mondo interpretando la voglia di cambiamento che non solo Assisi esprime”. Però Presciutti mette in guardia dal “voler esportare a tutti i costi quell’esperienza in altri contesti: le copie non sono mai come gli originali, che in quanto tali sono unici e irripetibili, prova ne è chi anche in Umbria ha provato o sta provando ad esportare il renzismo in salsa umbra ha colto ben pochi successi, tanto più se pensiamo che prima di cavalcare l’onda rottamatrice del segreteraio – premier in molti, anche nella nostra regione, potevano vantare un lungo curriculum che si è repentinamente evoluto passando da D’Alema a Bersani, sfiorando Letta fino ad arrivare a Renzi”.
Quindi il primo cittadino gualdese sferra l’artiglieria pesante: “Il problema è proprio questo: di fronte a questa continua metamorfosi di un gruppo dirigente che pensa di potersi riposizionare sempre e comunque diventa difficile se non impossibile trovare spazio per idee e figure che possano rappresentare quella svolta che i cittadini chiedono a gran voce. Se cambiano gli spartiti ma i suonatori sono sempre quelli, bene che vada i cittadini non vanno a votare e se ci vanno ti negano la fiducia che per tanti anni ti hanno accordato”.
Presciutti vuole scongiurare che un gruppo dirigente “possa imboccare la scorciatoia del cosiddetto civismo innovativo, ergendolo a icona del nuovo corso, cercando di celare dietro a questa dizione problemi così evidenti che rischiano di diventare ormai atavici. Questo sarebbe – dice Presciutti – come nascondere la polvere sotto al tappeto. Serve invece – continua il sindaco – una nuova e vera selezione di un gruppo dirigente capace e appassionato, partendo dal basso, dal diretto contatto con i cittadini elettori, dai territori, dando spazio nei fatti all’innovazione e al cambiamento, che non significa primarie (i sindaci che hanno vinto non le hanno fatte), ma significa saper mettere in campo le energie migliori, dargli spazio, costruire una sintesi propositiva ed avanzata a partire dal pd che deve continuare ad essere l’asse portante di un’azione di governo riformatrice ed innovativa ma che non deve e non può perdere il contatto la realtà, pena un’irrimediabile condanna alla sconfitta.