La Nazione ha premiato l’Istituto Serafico di Assisi per essersi distinto in ambito sociale
ASSISI –Venerdì 13 dicembre, nell’ambito della festa conclusiva per le celebrazioni dei 160 anni del quotidiano La Nazione, l’Istituto Serafico di Assisi è stato premiato dalla direttrice del giornale Agnese Pini e dalla vicedirettrice Laura Pacciani, per la lodevole attività di assistenza e cura nei confronti dei bambini e ragazzi con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. A ritirare il premio per l’Istituto Serafico è stata la Presidente Francesca Di Maolo. L’iniziativa si è svolta nello storico e prestigioso Cenacolo di Santa Croce, a Firenze.
Oltre all’Istituto Serafico, i riconoscimenti dedicati alle Associazioni che si sono distinte nell’ultimo anno in ambito sociale sono andati al Comitato Autonomo per la lotta contro i tumori (Calcit) di Arezzo, all’associazione Mirco Ungaretti Onlus di Lucca, alla Croce Rossa di La Spezia e al comando provinciale dei vigili del fuoco di Firenze. L’evento si è concluso con il concerto dei Pueri Cantores, il coro della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
«Sono molto onorata di ricevere a nome dell’Istituto Serafico questo premio, che rappresenta un importante riconoscimento per la nostra realtà, impegnata quotidianamente nel garantire una vita piena e autentica a tutti i nostri bambini e ragazzi. È un riconoscimento per tutti coloro che ogni giorno lavorano accanto ai più fragili, per consentire loro una partecipazione attiva e responsabile alla vita. Ci tengo pertanto a ringraziare sentitamente La Nazione e la sua Direttrice Pini per aver voluto dare voce a chi di solito non ce l’ha. I più fragili, in genere, finiscono per essere dimenticati: vengono esclusi dalla storia e dal racconto della storia. Questo premio è un simbolo che restituisce dignità a coloro che vivono ai margini della nostra società», ha commentato Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico, a margine dell’iniziativa.
L’IMPEGNO DELL’ISTITUTO SERAFICO
Dal 1871 il Serafico si prende cura e custodisce la vita delle persone con disabilità plurime; si adegua continuamente ai cambiamenti socio-culturali e alle nuove e complesse forme di disabilità, restando sempre fedele al suo principio ispiratore: rispettare il valore e la dignità della vita di ogni singola persona, in una visione dell’uomo attenta a tutte le sue dimensioni esistenziali. Al Serafico, il prendersi cura è realizzato non solo sulla base di elevate competenze e di ampie conoscenza di tecniche e di procedure, ma anche attraverso la capacità di esprimere e mettere in atto sintonia ed empatia, relazione e reciprocità, sensibilità e calore; questi elementi, tutt’altro che scontati, fanno parte del “capitale di umanità” di ogni operatore, che sa coniugare principi etici, esperienza clinica ed evidenze scientifiche. Il Serafico è una casa che abbraccia la vita, dove il prendersi cura della persona ha un significato che discende direttamente dal richiamo al “custodire la vita”.