Tragedia Assisi, mamma Catia sotto choc: “Per Davide era un secondo padre”
Mamma Catia stenta a crederci, è sotto choc. Non è possibile che Piero Fabbri abbia lasciato morire il suo Davide senza attivare immediatamente i soccorsi. “Era una specie di secondo padre”, continua a ripetere la donna. Il dolore è terribile, ancora più straziante di qualche giorno fa. Sapere che quell’uomo, anziché provare a salvare Davide, avrebbe messo in moto una serie di depistaggi per sviare le indagini, rappresenta un colpo ancora più grave e violento. Il video choc, per gli inquirenti, non lascia dubbi. Dieci minuti di immagini considerati importanti dagli investigatori. “Ti prego aiutami, non farmi morire”, sono le ultime parole di Davide. Le immagini successive hanno portato alla luce i depistaggi messi in atto da Fabbri. Per Carabinieri e Procura non ci sono dubbi: le immagini della piccola videocamera sono chiare. Ci sarebbe anche una telefonata fra Davide e Fabbri in cui si parlava, poco prima, della presenza di un cinghiale nel bosco. Sgomento e rabbia si respira ad Assisi, soprattutto tra gli amici di Davide. Rabbia per quello che è emerso nelle ultime 24 ore. Per tutti Davide poteva essere salvato, bastava soltanto chiamare subito i soccorsi. Saranno ora gli inquirenti e il medico legale a dare le risposte che i familiari e gli amici di David si aspettano. Anche se per loro la risposta c’è già. Tanti sono gli elementi al vaglio degli inquirenti. Nelle prossime ore Fabbri, rinchiuso nel carcere di Capanne, sarà interrogato dal Gip e proverà a spiegare la sua versione dei fatti. Dovrà anche spiegare quella presunta omissione di soccorso che gli è costata l’accusa di omicidio volontario.