Voto del Senato e San Francesco, vince Assisi e l’Umbria: il lavoro di squadra e la lungimiranza della Proietti
Da destra a sinistra il Senato abbraccia San Francesco d’Assisi. Con 181 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti, l’aula di Palazzo Madama ha approvato il disegno di legge sulla celebrazione, nel 2026, dell’ottavo centenario della morte del santo d’Assisi. Un apprezzamento corale che prevede un finanziamento di ben 4,5 milioni di euro. Era stato il Consiglio dei Ministri nel settembre dello scorso anno – su proposta del Ministro della Cultura Dario Franceschini – ad approvare un disegno di legge che, con il giusto anticipo, dava l’avvio ai preparativi per le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte di San Francesco. Il provvedimento approvato propone l’istituzione di un Comitato nazionale che avrà il compito di elaborare un programma culturale relativo alla vita, all’opera e ai luoghi legati alla figura del santo patrono d’Italia. Un percorso di celebrazioni che durerà alcuni anni e che vedrà coinvolta Assisi, e l’Umbria intera, com’è giusto che sia. Dopo il governo ora arriva anche l’approvazione del Senato, il tutto in poco tempo. A questo punto manca soltanto l’approvazione definitiva da parte del secondo ramo del Parlamento, la Camera dei Deputati, e poi sarà legge. Due le considerazioni da fare dopo il voto di ieri: governo e parlamento confermano il legame profondo tra San Francesco e l’Italia. Il Santo da Pio XII voluto Patrono del nostro Paese incarna lo spirito di identità nazionale, è un Santo che mette tutti d’accordo, senza distinzione di sorta. San Francesco è sicuramente uno dei padri della coscienza comune del nostro Paese e parla una lingua universale. La seconda considerazione riguarda l’azione virtuosa messa in campo dal Sindaco e dalla comunità di Assisi, laica e religiosa. Una iniziativa lungimirante, che viene da lontano e che è riuscita a creare le condizioni favorevoli per conseguire il risultato. Con sagacia e avvedutezza la sindaca Stefania Proietti ha lavorato per quasi due anni ai fianchi del Ministro Franceschini, fino ad indurlo a poco a poco a sposare il progetto. Con pazienza ha indebolito le resistenze di alcuni, ha agito in modo martellante e insistente sul Ministro degli Esteri Luigi Di Maio per abbattere le ostilità di alcuni grillini e ha lavorato con perizia con i piani alti di palazzo Chigi. Così come importante è stato il contributo di tutte le comunità francescane e del Vescovo mons. Domenico Sorrentino. Insomma, alla fine ha vinto il gioco di squadra: agire insieme per un obiettivo condiviso e storico. Un’ultima considerazione: non ha vinto soltanto Assisi ma tutta l’Umbria. Dopo il durissimo periodo di lockdown e la guerra in Europa finalmente un segnale di speranza per la piccola Umbria.