Alla Casa del riciclo creativo di Città di Castello gli ospiti producono mascherine protettive e oggetti d’artigianato artistico, con JoinBed
CITTA’ DI CASTELLO – Una struttura immersa nel verde sulle colline umbre di Lugnano, frazione della medievale Città di Castello, in provincia di Perugia. Luogo ideale per un break estivo, una vacanza immersi nella tranquillità con giornate scandite da laboratori che mettono a frutto la fantasia. In questo periodo la Casa del riciclo creativo, gestita da Raffaella Di Capua, permette agli ospiti non solo di imparare a produrre oggetti di design e stoviglie con materiali riciclati a cui dare una nuova vita, ma anche di creare mascherine protettive utilizzando scampoli di tessuto e vecchi foulard.
La Casa del riciclo creativo, parte del network JoinBed – la start-up italiana che propone forme originali di turismo esperienziale, attiva su tutto il territorio nazionale – per iniziativa dell’host Raffaella Di Capua ha scelto di affrontare la fase-2 dell’emergenza coronavirus mettendo a frutto la creatività, con un obiettivo pratico e concreto.
“Ho vissuto a lungo sul Lago di Como, quindi tre anni or sono mi sono trasferita a Città di Castello per coronare il mio sogno di aprire una struttura turistica dove potessi dedicarmi anche alla passione per la creatività – spiega Raffaella Di Capua –. Agli ospiti propongo esperienze legate al riciclo creativo. In questo momento ho pensato che gli scampoli di tessuto che conservavo potessero essere funzionali alla creazione di mascherine protettive. L’idea è nata così, per unire la mia passione all’esigenza di questo momento. Con una buona manualità bastano 15-20 minuti per realizzare una mascherina partendo dagli avanzi di stoffa di vecchi foulard, con un’apposita tasca interna in cui aggiungere un filtro intercambiabile”.
Guardando alla stagione estiva con ottimismo, e a un probabile turismo di “prossimità”, dunque, Raffaella Di Capua ha scelto di proseguire la propria attività ampliando l’esperienza pratica proposta alla Casa del riciclo creativo. Dove gli host possono realizzare anche piccoli oggetti d’arte, colorati gioielli e sculture con la pasta di “ceramica fredda” (“La si ricava da tre semplici ingredienti facili da reperire: amido di mais, colla vinilica, bicarbonato” racconta Di Capua) e imparare a realizzare molteplici oggetti in cartapesta.
La Casa del riciclo creativo di Città di Castello offre un piano per gli ospiti, con una camera matrimoniale e bagno riservato. La cucina tipica attinge a materie prime e ricette del territorio, a partire dalla pasta fatta in casa e focacce con prosciutto e salsicce. “Il fatto di poter accogliere pochi ospiti in un’area riservata, solo su prenotazione, e la cura nella pulizia e sanificazione quotidiana degli spazi, con la disponibilità di gel igienizzante per le mani e guanti monouso a disposizione dei clienti sono gesti concreti che attuo nel rispetto degli ospiti” analizza Raffaella Di Capua.